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Benvenuti nel Blog di Smallintrix

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sabato 19 maggio 2018

Mary Lynn Bracht - Figlie del mare

Giorno 86 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori con una nuova recensione. Ringrazio la casa editrice Longanesi per avermi inviato una copia di questo romanzo.


Titolo: Figlie del mare
Autrice: Mary Lynn Bracht
Casa editrice: Longanesi
Genere: Narrativa
Anno: 2018

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Trama:

Corea, 1943. Per la sedicenne Hana sapere immergersi nelle acque del mare è un dono, un antico rito che si trasmette di madre in figlia. Nel buio profondo delle acque, è solo il battito del cuore che pulsa nelle orecchie a guidarla sino al fondale, in cerca di conchiglie e molluschi che Hana andrà a vendere al mercato insieme alle altre donne del villaggio. Donne fiere e indipendenti, dedite per tutta la vita a un'attività preclusa agli uomini. Nata e cresciuta sotto il dominio giapponese, Hana ha un'amatissima sorella minore, Emi, con cui presto condividerà il lavoro in mare. Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui, per salvare la sorella da un destino atroce, Hana viene catturata dai soldati giapponesi e deportata in Manciuria, dove verrà imprigionata in una casa chiusa gestita dall'esercito. Ma una figlia del mare non si arrende, e anche se tutto sembra volerla ferire a morte, Hana sogna di tornare libera. Corea del Sud, 2011. Arrivata intorno agli ottant'anni, Emi non ha ancora trovato pace: il sacrificio della sorella è un peso sul cuore che l'ha accompagnata tutta la vita. I suoi figli vivono un'esistenza serena e, dopo tante sofferenze, il suo Paese è in pace. Ma lei non vuole e non può dimenticare... In Figlie del mare rivive un episodio che la Storia ha rimosso: una pagina terribile che si è consumata sulla pelle di intere generazioni di giovani donne coreane. E insieme vive la storia di due sorelle, il cui amore resiste e lotta nonostante gli orrori della guerra, la violenza degli uomini, il silenzio di oltre mezzo secolo finalmente rotto dal coraggio femminile.

Commento/Recensione personale:

La lettura non è stata per niente facile poichè l'argomento trattato non è uno dei più leggeri. Nonostante questo, però, la scrittrice è riuscita nel suo intento ovvero far conoscere una pagina nerissima della storia giapponese.
La storia e le due protagoniste del romanzo sono inventate, ma fedelmente ispirate alla realtà dei fatti avvenuti dal 1930 al 1945, grazie anche a delle testimonianze reali.
Nel 1943 la protagonista Hana viene rapita da un soldato giapponese e ridotta come sua schiava sessuale e dell' accampamento di cui faceva parte. Nel 2011 invece la sorella Emi non si dà pace, nonostante siano trascorsi tanti anni, della disgrazia accaduta ad Hana.
La narrazione, quindi, si alterna tra passato e presente.
Sono presenti molte scene crude all'interno del romanzo, che possono urtare la sensibilità del lettore poichè vengono descritti gli atti sessuali subiti dalla protagonista, le torture molto dolorose a livello fisico e psicologico e la prigionia in tutti i suoi lati oscuri.
Le pagine scorrono di volta in volta, catturando l'attenzione del lettore, facendolo riflettere e trasportandolo, seppur solo mentalmente (per fortuna), all'interno delle vicende.
Ho dato cinque stelline a questo romanzo perchè le merita: per la scrittura semplice e scorrevole che si rivolge a varie fasce di pubblico, per aver reso pubblica una pagina della storia che bisognerebbe non dimenticare mai affinchè non si ripeta, per la trepidazione, l'ansia e la sofferenza che si prova fino all'ultima pagina per il voler scoprire come la vicenda vada a finire, se bene o male.
Non mi sento di consigliarlo a chi è particolarmente suscettibile ed impressionabile perchè le scene forti creano sensazioni di rabbia e disgusto.
Nonostante la pesantezza dell'argomento trattato, ho trovato il romanzo meraviglioso e a dir poco essenziale per il mio bagaglio culturale poichè non ero a conoscenza di questi fatti spregievoli.
Vi lascio con un pezzo tratto dalle note scritte dall'autrice alla fine del romanzo, che racchiude il messaggio che voleva trasmettere attraverso questa terribile storia:

"È nostro dovere informare le generazioni future sugli orribili crimini che si commettono in guerra. Non dobbiamo nasconderli o fingere che non siano mai accaduti. Per non ripetere gli errori del passato, dobbiamo ricordarli. Libri di storia, canzoni, romanzi, film e memoriali sono importantissimi per aiutarci a non dimenticare mai e allo stesso tempo per procedere lungo la strada della pace."

Alla prossima da:

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