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Benvenuti nel Blog di Smallintrix

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venerdì 19 aprile 2019

Abel Montero - Il Guerriero Spezzato (Saga del Protettorato libro II)

Giorno 228 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio lo scrittore per avermi omaggiato con una copia in ebook di questo romanzo.


Titolo: Il Guerriero Spezzato (Saga del Protettorato - Libro II)
Autore: Abel Montero
Casa editrice: Autore indipendente
Genere: Fantasy
Anno: 2019

Link d'acquisto tramite Amazon:

Kindle: Clicca qui



Trama:

"Le Effimere, i Mancanti, Gli Orditori e le Famiglie.
Sono solo miti e leggende?
Forse.
Ma le leggende non uccidono, i miti non sono mai apparsi così tangibili e minacciosi.
Dianne sta per scoprirlo nel modo più doloroso possibile. Le fondamenta del suo mondo tremano, ciò in cui crede potrebbe essere frutto di una menzogna.

Sarà costretta a mettere in discussione tutto:
dalla lealtà all'ubbidienza,
dalla fiducia all'amore."
"Tra distopia e thriller futuristico, IL GUERRIERO SPEZZATO è un romanzo dal ritmo perfetto. Un sequel coraggioso e riuscitissimo." - Viviana Erri, Hugmented

Commento/Recensione personale:

Dopo aver apprezzato il libro I di questa saga, non vedevo l'ora di poter leggere il seguito, soprattutto dopo che si è concluso in un certo modo che non vi dirò per evitare di farvi spoiler e di conseguenza rovinarvi la lettura. (Trovate la recensione del primo romanzo cliccando QUI)
Sono contenta che Abel mi abbia inviato in anteprima la copia in epub, visto che "Il Guerriero Spezzato" uscirà ufficialmente il 10 maggio 2019.
Le atmosfere mi hanno riportata in quel mondo fantastico che avevo avuto modo di apprezzare in precedenza. Devo ammettere però che questo seguito l'ho apprezzato un filino meno rispetto al precedente per i repentini cambi di punti di vista: si passa da un personaggio ad un altro troppo rapidamente creando confusione nel lettore soprattutto nel seguire la linea principale della storia. Questo motivo mi ha portata a dare tre stelline su cinque al romanzo.
Però questa è l'unica critica che mi sento di muovere nei suoi confronti.
La storia si evolve e fortunatamente non resta statica, il che avrebbe potuto creare un senso di noia durante la lettura. I personaggi subiscono una crescita e il loro vero carattere inizia ad evidenziarsi.
Sono presenti molti più intrecci, sotterfugi e intrighi politici che destabilizzano, a tratti, il lettore poichè creano una sorta di mistero ed eccitazione nel voler capire come si concluderà il tutto.
Il finale, ovviamente, è apertissimo perchè lo scrittore cerca sempre di creare suspense e curiosità nei confronti di chi legge e quindi sia io che gli altri lettori, dovremmo aspettare pazientemente il seguito.
Non sono entrata nei dettagli per paura di farvi spoiler e rovinare la vostra curiosità.
Aspetto il seguito ovviamente, ma anche "Le cronache di Kienger", nuovo fantasy di Abel Montero con una trama originale e accattivante. Per quest'ultimo però dovrà passare ancora qualche mesetto.

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giovedì 18 aprile 2019

Jules Verne - Il giro del mondo in 80 giorni

Giorno 227 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione.

Titolo: Il giro del mondo in 80 giorni
Autore: Jules Verne
Casa editrice: Gruppo RBA
Genere: Classici/Viaggi


Trama:

Londra, 1872 . Il ricco inglese Phileas Fogg è solito frequentare il Reform Club.
Un giorno si accende una discussione in merito ad un articolo riguardante la costruzione di una nuova linea ferroviaria in India: il giornale riporta che sarebbe possibile a quella velocità effettuare il giro del mondo in 80 giorni.
Tutti ne mettono in dubbio la possibilità, ma il protagonista decide di scommettere 20.000
sterline: entro quel lasso di tempo Fogg ed il suo servo Passepartout dovranno essere di
ritorno al club dopo aver girato il mondo.
I due si mettono in viaggio verso Bombay e giunti in India, scoprono che la linea ferroviaria in realtà non è ancora stata ultimata e ciò causa loro una grossa perdita di tempo. Con un ispettore di Scotland Yard (Fix) alle calcagna ed una bella ragazza indiana da salvare, Fogg fa prima tappa ad Hong Kong e poi in Giappone, alla volta della nave per San Francisco. Arrivati a New York, i protagonisti scoprono che l’imbarcazione per Liverpool è già partita.Sembra tutto perduto, ma Passepartout avrà più di un'intuizione geniale per tornare al Reform intempo e vincere la scommessa !


Commento/Recensione personale:

Con uno dei romanzi più famosi di Jules Verne ho dato il via alla lettura dei classici. Ho approfittato dell'offerta che uscì poco tempo fa in edicola, la quale metteva in commercio le opere più famose dell'autore in un edizione meravigliosa rilegata, tradotte fedelmente e contenente le illustrazioni originali dell'epoca.
Mi sono fermata alle prime tre uscite che comprendevano "Viaggio al centro della terra", "Ventimilaleghe sotto i mari" e "Il giro del mondo in 80 giorni", perchè in totale sarebbero state 59 uscite, ma capite bene che avrei dovuto spendere un patrimonio.
Avevo visto qualche film tratto da quest'opera, ma molto tempo fa e non ricordavo più la trama.
Nonostante si tratti di un'opera scritta molti anni addietro, tratta un tema molto attuale: l'importanza di viaggiare, scoprire nuove tradizioni e nuove terre.
Se avessi la possibilità, anche io avrei compiuto un'impresa come quella narrata all'interno del romanzo.
Non è la meta, ma il viaggio che conta. 
Percorrendo nuovi confini, approdando in nuove terre si viene a contatto con altre realtà a noi sconosciute e ciò permette un arricchimento personale. Il sinonimo che trovo a vivere è viaggiare. Certe emozioni ed esperienze non si possono spiegare a parole.
Tornando al romanzo, ho trovato la storia molto carina, ma al tempo stesso significativa. I protagonisti, durante la loro avventura vengono a contatto con persone che si porteranno dietro per il resto dei loro giorni e in particolare una donna, diventerà il fulcro della storia verso la metà del romanzo.
Jules Verne è riuscito a proiettarci all'interno di ogni paese, facendoci respirare la stessa aria e facendoci immergere in culture molto lontane dalla nostra. 
Trattandosi di una traduzione molto fedele alla lingua originale, si potrebbe riscontrare qualche difficoltà con alcuni termini, ma la circostanza non mi ha infastidita perchè mi ha permesso di apprendere qualcosa di nuovo.
Questa splendida edizione, oltre a "Il giro del mondo in 80 giorni" comprende altri due racconti che ho trovato molto carini e sono "Frritt-Flacc" e "I violatori del blocco". Il primo tratta il tema della morte e il titolo richiama il suono della pioggia. Il secondo è un romanzo sul mare e sulla scoperta dell'amore.
Concludo dicendo che per iniziare la lettura dei classici questo è un ottimo titolo.

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mercoledì 17 aprile 2019

Serie Tv: La casa di carta (La casa de papel)

Giorno 226 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.




Titolo: La casa di carta (La casa de papel)
Servizio di streaming e distribuzione: Netflix
Paese: Spagna
Anno di rilascio: 2017
Stagioni: 1-2- in corso


Trama:

Otto persone vengono reclutate per una rapina estremamente ambiziosa: irrompere nella Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, la zecca nazionale spagnola di Madrid, e stampare due miliardi e quattrocento milioni di euro per poi sparire con l'ingente malloppo. La selezione dei componenti della squadra, tutti con precedenti penali di vario genere, è stata svolta non solo in base alle competenze specifiche di ciascuno, ma tenendo conto soprattutto della condizione sociale: infatti si tratta di persone che per varie ragioni non hanno nulla da perdere. Ciascun membro è vestito di rosso con una maschera del pittore spagnolo Salvador Dalì. L’ideatore di questa impresa è un uomo conosciuto come "Il Professore". A ciascun componente della banda viene dato il nome di una città: TokyoMoscaBerlinoNairobiRioDenverHelsinki e Oslo. La ragazza soprannominata Tokyo è la voce narrante che commenta le diverse dinamiche della vicenda. Le identità di ognuno devono rimanere segrete ed è proibito instaurare relazioni personali o sentimentali. I protagonisti si nascondono per cinque mesi in una tenuta nelle campagne di Toledo per prepararsi adeguatamente, facendo tutte le simulazioni necessarie. Durante lo svolgimento della storia sorgono divergenze tra gli otto rapinatori e il rischio di compromettere l’intera operazione aleggia costantemente

Commento/Recensione personale:

Dopo tanto tempo torno a parlarvi di una serie tv che mi ha conquistata. "La casa di carta" o, in lingua originale, "La casa de papel" è una serie innovativa e ben realizzata, soprattutto se consideriamo che è spagnola e gli spagnoli non spiccano sicuramente per bravura in recitazione o produzione. In questo caso devo ricredermi.
La prova attoriale l'ho trovata all'altezza dei livelli americanao e inglese. La vicenda è convincente e appassionante. I personaggi sono ben caratterizzati e non fanno fatica a conquistare il telespettatore.
Devo ammettere che avevo iniziato a guardarla quando uscì, ma a causa delle numerose serie tv in agenda la misi per un po' da parte per poi riprenderla in questi giorni. Ad oggi mi dico " che cavolata ho fatto a lasciarla in sospeso".
Tralasciando alcuni avvenimenti assurdi e quasi surreali e alcune puntate lente e noiosette la storia si evolve in una maniera quasi inaspettata, con risvolti adrenalinici, scene mozzafiato che ti lasciano con il fiato in sospeso tanto da voler vedere una puntata dopo l'altra.
Capisco anche chi la critica e chi non giustifica tutto l'entusiasmo che ruota intorno ad essa, ma bisogna guardare ogni aspetto di un prodotto e per essere, come dicevo prima, di produzione spagnola è un grande risultato.
Sono del parere, però, che per apprezzarla in toto bisogna guardarla fino alla fine perchè i veri colpi di scena arrivano dalla puntata 8 della prima parte di serie (è divisa in parte uno, composta da 13 puntate, e parte due, composta da 9 puntate).
Dopo il grande successo che ha riscosso lo hanno rinnovato per una terza parte e sono un po' combattuta: non so se essere contenta o delusa. La serie, a mio parere, si conclude bene senza lasciare nulla di aperto o in sospeso, ma si sa che quando un prodotto riscuote successo si cerca sempre di lucrare su di esso il più possibile. Da una parte sono felice del rinnovo perchè mi sono affezionata molto ai protagonisti, ma d'altro canto non so cosa aspettarmi, come la continueranno ed ho paura di rimanere terribilmente delusa, tanto da rovinare le belle sensazioni provate con le precedenti stagioni.
Non posso far altro che consigliarvela, di non fermarvi alla prima impressione o alle prime puntate e vedrete che non rimarrete con l'amaro in bocca.

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lunedì 15 aprile 2019

Sarah J. Maas - La corte di rose e spine

Giorno 225 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione.


Titolo: La corte di rose e spine
Autrice: Sarah J. Maas
Casa editrice: Mondadori
Genere: Fantasy
Anno: 2019

Link d'acquisto tramite Amazon:

Kindle: Clicca qui

Copertina rigida: Clicca qui


Trama:

"Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me." Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge "ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita". Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...

Commento/Recensione personale:

Andrò sicuramente controcorrente, ma devo assolutamente essere sincera in una recensione. Purtroppo questo romanzo mi ha molto delusa. Dopo aver visto tutto l'entusiasmo che ruotava attorno ad esso ho deciso di iniziarlo. 
Parliamo di una riscrittura della famosissima storia de "La bella e la bestia".
Si sa che sono un'amante dei fantasy e che nella mia vita ne ho letti tanti, proprio per questo mi sento di muovere queste critiche. 
La storia mi sa tanto di minestra riscaldata: nulla di nuovo ed originale, ma qualcosa di già letto e rielaborato.
Classica trama dove si presenta una maledizione, i buoni, i cattivi e i personaggi che fanno da contorno ai protagonisti affinchè risultino "fighi" ed eroi.
Riconosco sicuramente la bravura della scrittrice sia nello stile di scrittura che nell'inserimento di colpi di scena, seppur pochi, che riescono a non far abbandonare la lettura del libro. Infatti, è grazie ad essi che sono riuscita a portarlo a termine. 
Alcuni passaggi li ho trovati persino lenti, noiosi e superflui. Sono una che ama stare dalla parte del bene e degli eroi, in questo caso ho amato più Amarantha poichè caratterizzata meglio. Inoltre, a mio parere, è la colonna portante di tutta la trama. La sua storia, seppur non molto originale, ha catturato la mia attenzione e, a tratti, mi ha emozionata.
Nonostante non mi abbiano convinta i protagonisti principali, talmente tanto da risultarmi indifferenti, riconosco che Feyre è una delle protagoniste femminili dotata di un grande carattere: determinata fino alla fine insomma e non la classica ragazza timida, inesperta a livelli imbarazzanti come in altri romanzi.
Sicuramente leggerò il seguito perchè voglio sapere come va a finire la vicenda, ma il mio entusiasmo è sceso parecchio.

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venerdì 12 aprile 2019

Rachael Lippincott, Mikki Daughtry, Tobias Iaconis - A un metro da te (Romanzo VS Film)

Giorno 224 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione. 


Titolo: A un metro da te
Autori e autrici: Rachael Lippincott, Mikki Daughtry, Tobias Iaconis
Casa editrice: Mondadori
Genere: Narrativa/Romance
Anno di pubblicazione del romanzo: 2019
Anno di uscita  del film: 2019

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Copertina rigida: Clicca qui


Trama:

A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare a regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?

Commento/Recensione personale:

Incuriosita dall'imminente uscita al cinema del film omonimo ho deciso di leggere il romanzo. Al di la del fatto che queste sono proprio le storie che amo, stile "Colpa delle stelle", volevo anche approfondire questa malattia di cui ho sentito tanto parlare, ma non conoscevo effetti e conseguenze. Sto parlando della "fibrosi cistica". 
Sicuramente molti di voi, come me inizialmente, sono stati attratti da questa vicenda poichè al centro di tutto c'è la storia d'amore tra i due protagonisti, ma leggendo pagina dopo pagina mi sono accorta che dietro c'è molto altro.
Gli autori hanno voluto scrivere questo titolo affinchè si conoscesse più in profondità questa gravissima malattia della quale non esiste cura e che porta alla morte.
Devo essere sincera: mi ha infastidita un po' il buonismo e il voler far concludere bene la storia. Capisco che sia una scelta consapevole, in modo tale che passasse un messaggio di speranza, ma purtroppo la realtà non è buona e magnanima con i soggetti che sono affetti da questo male spietato. In questo caso e su questo punto ho preferito di gran lunga "Colpa delle stelle" che, seppur con un finale straziante, non tenta di addolcire la cruda verità.
Sul resto non ho nulla da dire perchè la narrazione mi ha coinvolta, emozionata e fatta riflettere. Mi ha fatta uscire da un blocco del lettore che durava da un po', soprattutto per i miei problemi di salute, e mi permetto di dire che molti di noi sono fortunati ad essere su questa terra. Non dovremmo lamentarci dei nostri problemi e guardare il prossimo, cercando anche di aiutarlo dove è possibile.
Tante malattie, purtroppo, non sono curabili e io, credetemi, ne so qualcosa. Spero che un giorno la sanità possa raggiungere tanti traguardi e risolvere questi mali incurabili, ma per adesso sembra fantascienza.
Ho guardato anche la trasposizione cinematografica e ammetto di essermi emozionata molto, fino alle lacrime. Forse ho preferito il romanzo solo perchè approfondisce meglio gli aspetti legati a questa malattia, per tutti gli altri aspetti posso dire che hanno fatto un ottimo lavoro, realizzando una pellicola fedelissima a ciò che è stato scritto.
Al termine del film spunta una scritta, accompagnata dalla fotografia di una ragazza, che dice "dedicato a Claire". Sono andata subito a cercare informazioni su di lei e mi si è letteralmente spezzato il cuore. Si tratta di Claire Wineland una meravigliosa ragazza, affetta da fibrosi cistica, la quale ha ispirato il film e il romanzo di "A un metro da te", sempre sorridente, con una forza fuori dal comune e con la passione di "Youtuber". Sul suo canale youtube inseriva video dove informava tutti dell'avanzamento del suo stato di salute e della pericolosità della fibrosi cistica, con semplicità, senza la volontà di suscitare pietismo. Purtroppo si è spenta a 21 anni dopo aver avuto complicazioni legate al trapianto di polmoni: ultima possibilità per tenerla in vita ancora per qualche anno. Non vi nascondo che guardare i suoi video e le sue foto e conoscere la sua storia è stato come ricevere un pugno nello stomaco e tutt'oggi penso a questa anima bellissima, dalla quale ho tratto insegnamenti di vita. Su facebook ho anche condiviso la sua storia, quindi, se non avete mai sentito parlare di lei, andate a cercare informazioni affinchè non passi inosservata perchè merita l'attenzione di tutti.

Citazione tratta dal film:

"Per capire la morte devi guardare alla nascita.
Quando stiamo nel grembo materno viviamo quell'esistenza senza sapere che quella successiva è a pochi centimetri da li. Quindi forse è la stessa cosa per la morte, forse la morte è la vita successiva a pochi centimetri.
L'anima non conosce tempo."

La storia di Claire Wineland (video di youtube): Clicca qui



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