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venerdì 12 aprile 2019

Rachael Lippincott, Mikki Daughtry, Tobias Iaconis - A un metro da te (Romanzo VS Film)

Giorno 224 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione. 


Titolo: A un metro da te
Autori e autrici: Rachael Lippincott, Mikki Daughtry, Tobias Iaconis
Casa editrice: Mondadori
Genere: Narrativa/Romance
Anno di pubblicazione del romanzo: 2019
Anno di uscita  del film: 2019

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Trama:

A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare a regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?

Commento/Recensione personale:

Incuriosita dall'imminente uscita al cinema del film omonimo ho deciso di leggere il romanzo. Al di la del fatto che queste sono proprio le storie che amo, stile "Colpa delle stelle", volevo anche approfondire questa malattia di cui ho sentito tanto parlare, ma non conoscevo effetti e conseguenze. Sto parlando della "fibrosi cistica". 
Sicuramente molti di voi, come me inizialmente, sono stati attratti da questa vicenda poichè al centro di tutto c'è la storia d'amore tra i due protagonisti, ma leggendo pagina dopo pagina mi sono accorta che dietro c'è molto altro.
Gli autori hanno voluto scrivere questo titolo affinchè si conoscesse più in profondità questa gravissima malattia della quale non esiste cura e che porta alla morte.
Devo essere sincera: mi ha infastidita un po' il buonismo e il voler far concludere bene la storia. Capisco che sia una scelta consapevole, in modo tale che passasse un messaggio di speranza, ma purtroppo la realtà non è buona e magnanima con i soggetti che sono affetti da questo male spietato. In questo caso e su questo punto ho preferito di gran lunga "Colpa delle stelle" che, seppur con un finale straziante, non tenta di addolcire la cruda verità.
Sul resto non ho nulla da dire perchè la narrazione mi ha coinvolta, emozionata e fatta riflettere. Mi ha fatta uscire da un blocco del lettore che durava da un po', soprattutto per i miei problemi di salute, e mi permetto di dire che molti di noi sono fortunati ad essere su questa terra. Non dovremmo lamentarci dei nostri problemi e guardare il prossimo, cercando anche di aiutarlo dove è possibile.
Tante malattie, purtroppo, non sono curabili e io, credetemi, ne so qualcosa. Spero che un giorno la sanità possa raggiungere tanti traguardi e risolvere questi mali incurabili, ma per adesso sembra fantascienza.
Ho guardato anche la trasposizione cinematografica e ammetto di essermi emozionata molto, fino alle lacrime. Forse ho preferito il romanzo solo perchè approfondisce meglio gli aspetti legati a questa malattia, per tutti gli altri aspetti posso dire che hanno fatto un ottimo lavoro, realizzando una pellicola fedelissima a ciò che è stato scritto.
Al termine del film spunta una scritta, accompagnata dalla fotografia di una ragazza, che dice "dedicato a Claire". Sono andata subito a cercare informazioni su di lei e mi si è letteralmente spezzato il cuore. Si tratta di Claire Wineland una meravigliosa ragazza, affetta da fibrosi cistica, la quale ha ispirato il film e il romanzo di "A un metro da te", sempre sorridente, con una forza fuori dal comune e con la passione di "Youtuber". Sul suo canale youtube inseriva video dove informava tutti dell'avanzamento del suo stato di salute e della pericolosità della fibrosi cistica, con semplicità, senza la volontà di suscitare pietismo. Purtroppo si è spenta a 21 anni dopo aver avuto complicazioni legate al trapianto di polmoni: ultima possibilità per tenerla in vita ancora per qualche anno. Non vi nascondo che guardare i suoi video e le sue foto e conoscere la sua storia è stato come ricevere un pugno nello stomaco e tutt'oggi penso a questa anima bellissima, dalla quale ho tratto insegnamenti di vita. Su facebook ho anche condiviso la sua storia, quindi, se non avete mai sentito parlare di lei, andate a cercare informazioni affinchè non passi inosservata perchè merita l'attenzione di tutti.

Citazione tratta dal film:

"Per capire la morte devi guardare alla nascita.
Quando stiamo nel grembo materno viviamo quell'esistenza senza sapere che quella successiva è a pochi centimetri da li. Quindi forse è la stessa cosa per la morte, forse la morte è la vita successiva a pochi centimetri.
L'anima non conosce tempo."

La storia di Claire Wineland (video di youtube): Clicca qui



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