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Benvenuti nel Blog di Smallintrix

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mercoledì 31 ottobre 2018

Review party: Luca Bortone - Per mia figlia

Giorno 182 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio Elisa Costa per avermi coinvolta in questa iniziativa e per avermi inviato una copia del romanzo.



Titolo: Per mia figlia
Autore: Luca Bortone
Casa editrice: Panesi Edizioni
Genere: Thriller
Anno: 2018

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Trama:

Il dovere di un buon padre è proteggere la famiglia dall'orrore. Cosa succede quando fallisce? Per mia figlia è un thriller crudo, che si sviluppa attorno a una semplice domanda: fin dove può spingersi l'amore di un padre davanti allo stupro subito dalla figlia, che avrebbe solo voluto tenere nascosta ogni cosa? Dopo il successo di Land Grabbing, Luca Bortone torna con un thriller ricco di suspense, adrenalina e colpi di scena, in cui i protagonisti sono costretti a fare i conti con la crudeltà della vita e con le ombre nascoste nel profondo del loro animo.

Commento/Recensione personale:

Per halloween ci si aspetta di leggere la recensione di un horror, invece io vi parlo di un thriller. Vi domanderete cosa ha a che fare con questa ricorrenza, bè posso dirvi che contiene dei risvolti oscuri che non vi aspettereste mai.
Si tratta di un padre che non si arrende e non troverà pace fin quando non scoprirà chi, quattro anni prima, ha stuprato la propria figlia. Sappiamo molto bene che il tema dello stupro è tanto oscuro quanto malato. Da queste mie prime parole si potrebbe pensare che si tratti di un classico giallo, degno dei più grandi investigatori, ma non è così. Si parla di vendetta personale, di amore verso la propria famiglia e di voler mettere una punto ad un passato che non smette mai di tormentare il protagonista e la figlia.
La lettura è stata abbastanza scorrevole e ho apprezzato i colpi di scena che sono avvenuti a romanzo inoltrato, ma altre cose non mi hanno convinta. La prima parte del romanzo l'ho trovata un po' lenta e confusionaria, come se si volesse allungare il brodo per non scrivere poche pagine. Avrei preferito che si approfondisse il tema dello stupro e soprattutto le sensazioni, non l'atto in sé descritto anche in modo abbastanza sempliciotto. Alcuni dialoghi li ho trovati fin troppo semplici e scontati. In alcune parti, specialmente nella prima metà del romanzo, ho trovato troppo caos e molti personaggi: alcuni di loro non si sono rivelati importanti per la narrazione. Inoltre, non mi ha convinto un particolare che viene svelato con il colpevole dello stupro, ma non lo dico per non fare spoiler.
Per il resto però l'ho trovato coinvolgente e soprattutto nei capitoli finali, inaspettato. Questo romanzo evidenzia fin dove l'amore di un padre può arrivare, cosa si è disposti a fare e quanto si rischia nel farlo. Ciò che ho apprezzato maggiormente è l'evidenziare la rabbia del padre verso chi ha compiuto quell'atto e il fatto di non arrendersi, seppur questo possa intralciare le indagini della polizia.
Se vi spaventa il pensiero che possa trattarsi di una storia prevedibile, non è così, parola mia. Conosco benissimo questa preoccupazione perché sono un'amante dei thriller e alcuni possono risultare scontati e prevedibili.
Se, come me, non amate l'horror e non sopportate le scene splatter, questa è una valida alternativa che calza a pennello ad halloween, ma non solo. Mi sento di consigliarlo anche a chi vuole accostarsi al thriller con qualche sfumatura inerente al genere giallo. 
Io l' ho letto in due pomeriggi perché ha la capacità di tenere il lettore incollato alle pagine, premiandolo con un finale degno dei migliori thriller.
Con tutta la mia umiltà mi sento di consigliare all'autore, per un prossimo romanzo, di diminuire gli elementi di contorno ed incentrarsi su temi più importanti come ad esempio, in questo caso, lo stupro.
Ringrazio ancora una volta Elisa Costa che sa bene di poter contare sempre su di me: quando lei chiama io rispondo, sempre. Ringrazio l'autore per avermi fatta immergere all'interno di un romanzo diverso dal solito e la casa editrice per averlo pubblicato e non aver permesso che rimanesse chiuso in un cassetto.

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martedì 30 ottobre 2018

Debora Porfiri - L'istinto materno nuoce gravente alla salute. Cronache estemporanee di una M.A.M.M.A. in divenire

Giorno 181 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio Debora Porfiri per avermi contattate e avermi inviato una copia del romanzo.


Autrice: Debora Porfiri
Titolo: L'istinto materno nuoce gravente alla salute. Cronache estemporanee di una M.A.M.M.A. in divenire
Casa editrice: Pellegrini
Genere: Narrativa
Anno: 2018

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Trama:

Attraverso 52 cronache e altrettante settimane, l'io narrante racconta la propria nascita: dal parto al primo compleanno della figlia, in un tortuoso percorso che la vede nascere ogni settimana in una nuova versione di sé. La protagonista si ridefinisce man mano che si confronta con sua figlia, con il mondo esterno, ma - soprattutto - con se stessa, in un doloroso eppure divertente faccia a faccia. Il libro spazia da una dolorosa comicità a uno sguardo disincantato e polemico sulla società; da una nostalgia per un ideale irrealizzabile a un consapevole ma sofferto bisogno di far esplodere gli stereotipi. Superando la consueta dicotomia della maternità come benedizione o malaugurata sorte, questa raccolta di cronache dolce-amare descrive con ironia e schiettezza la costruzione di una nuova identità multivalente: quella di una M.A.M.M.A.

Commento/Recensione personale:

Dopo aver letto "I bambini di Asperger" (clicca qui per leggere la recensione) avevo proprio bisogno di una lettura leggere e "L'istinto materno nuoce gravemente alla salute"è arrivato al momento giusto.
Si tratta di un piccolo romanzo dal contenuto veritiero, ma allo stesso tempo divertente.
L'autrice racconta la sensazione di diventare mamma, dalla gravidanza al momento del parto, e dei "problemi" quotidiani che nascono. 
Ciò che ho apprezzato è la sincerità mescolata all'ironia che rende il tutto semplice, leggero e esilarante.
Ogni capitolo viene introdotto dal titolo di una canzone che, senza dubbio, attira maggiormente l'attenzione del lettore.
Un romanzo che si divora in poco tempo, che riesce a farti staccare la spina, a non farti pensare ai problemi e a provocarti grosse risate.
La narrazione, ovviamente, è in prima persona ed è un altro fattore che mi ha permesso di rimanere incollata alle pagine.
Mi è piaciuto anche lo specificare in diversi modi il termine "mamma" separando le lettere e creando frasi inerenti alla situazione.
Non sono una ragazza che con i romanzi ride facilmente, in realtà non rido neanche con i comici in tv, e invece il romanzo di Debora è riuscito a farmi ricredere, sorridere e divertire.
Lo consiglio a tutte le mamme, ma anche a chi come me ha bisogno di una lettura leggera, piacevole e che rimanga impressa.

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lunedì 29 ottobre 2018

Edith Sheffer - I bambini di Asperger. La scoperta dell'autismo nella Vienna nazista

Giorno 180 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio la casa editrice "Marsilio" per avermi inviato una copia del romanzo.


Autrice: Edith Sheffer
Titolo: I bambini di Asperger. La scoperta dell'autismo nella Vienna nazista
Casa editrice: Marsilio
Genere: Narrativa/Storico
Anno: 2018

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Trama:

Il nome di Asperger è ormai diffuso e ampiamente utilizzato nella nostra vita quotidiana. Tuttavia nessuno si domanda mai chi fosse l'uomo dietro la diagnosi che lo ha reso celebre. Da madre costretta a farvi fronte, Edith Sheffer ha voluto scoprire le origini di quella diagnosi e, con gli strumenti della storica, ha scelto di ripercorrere la vicenda personale e professionale di Asperger nella Vienna a cavallo tra gli anni trenta e quaranta. Quanto emerso dalle testimonianze e dai documenti getta nuova luce sulla figura del medico austriaco. Mentre il regime nazista selezionava cavie per i suoi esperimenti in base a criteri razziali, politici e religiosi, bersaglio degli psichiatri erano in particolare i bambini classificati come «asociali». Tra questi, Asperger e i suoi colleghi decidevano quali vite fossero «indegne di essere vissute» e disponevano il trasferimento dei piccoli pazienti allo Spiegelgrund, la clinica teatro di uno spietato programma di eutanasia infantile. Dopo la guerra, la diagnosi di «psicopatia autistica» di Asperger cadde nell'oblio fino a quando, nel 1981, venne divulgata da una psichiatra inglese. Con stile narrativo e una solida catena di argomentazioni, l'autrice spinge il lettore a riflettere sul modo in cui le società valutano ed etichettano coloro che vengono classificati come disabili. Mettendo in prospettiva gli eventi storici, Sheffer dà nuovo impulso al dibattito e pone interrogativi non meno inquietanti delle storie che racconta: in che misura una diagnosi è il prodotto di una determinata società? Come è stato possibile che quella formulata da Asperger nel solco degli ideali nazisti di conformità e spirito comunitario abbia incontrato il favore della società individualista di fine Novecento?

Commento/Recensione personale:

La lettura non è stata per niente semplice da affrontare, visto che il tema trattato mi tocca particolarmente. Si parla di disabilità e di come il regime nazista ha "risolto" questo problema: uccideva le persone disabili poichè ritenuti inutili in ogni ruolo e faceva passare la morte come causa naturale o come una sorta di favore verso le famiglie per liberarle da tale disgrazia.
La sindrome di Asperger è molto conosciuta ed è legata all'autismo. Pochi sanno la vera storia di colui che ha dato il nome. Questo libro, tramite avvenimenti storici reali, mira a far conoscere la realtà dei fatti, a sensibilizzare e far riflettere su una tale tragedia.
Il contenuto del romanzo è molto forte e non è adatto a tutti, io stessa mi sono dovuta fermare un paio di volte, ma ho deciso di leggerlo fino in fondo per amore della conoscenza e per aprire gli occhi. 
Vi farà arrabbiare e porre delle domande su quanto la natura umana si sia spinta oltre e sul perché tali atti restavano impuniti, anzi venivano proprio valorizzati e premiati.
Non si deve rimanere impassibili di fronte a certi fatti perché non sono poi così lontani e, purtroppo, (mi auguro di no) potrebbero ripetersi.
Siamo abituati a conoscere la deportazione degli ebrei, ne sono morti migliaia ed è la pagina più nera della nostra storia, ma non siamo a conoscenza di ciò che subivano i diversamente abili o gli omosessuali. Ecco perchè esiste questo romanzo.
Negli anni abbiamo fatto dei grossi progressi soprattutto a livello di integrazione, ma se pensiamo al fatto che ancora esiste il concetto di "diversità", ci rendiamo conto che di passi ne dobbiamo ancora fare.
L'autrice Edith Sheffer ha voluto far luce alla vicenda, perchè, avendo un figlio autistico, voleva vederci chiaro scavando fino in fondo in modo tale da sensibilizzare i lettori.
"I bambini di Asperger" mi ha ricordato molto il film "Nebbia in agosto", pellicola che non consiglio a tutti visto che è molto pesante e cruda.
In conclusione dico che si tratta di un ottimo romanzo storico e di formazione, ma bisogna essere forti nel leggerlo. Nonostante tutto, non sono pentita di averlo letto e finalmente ho imparato l'origine, purtroppo dolorosa, del termine.

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giovedì 25 ottobre 2018

Luca Manfredini - Settanta volte sette

Giorno 179 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio la "Giovane Holden Edizioni" per avermi inviato una copia del romanzo.


Titolo: Settanta volte sette
Autore: Luca Manfredini
Casa editrice: Giovane Holden Edizioni
Genere: Giallo/Thriller
Anno: 2018

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Copertina flessibile: Clicca qui


Trama:

In una sera d’estate, l’ispettore Joaquin Delgado riceve una telefonata che innescherà una pericolosa caccia all’uomo. Una voce contraffatta lo informa di avere compiuto un omicidio e si offre di dargli maggiori informazioni utili a recuperare il corpo solo se lo scrittore Pablo Holguins sarà coinvolto nelle indagini. Scopo della richiesta è quello di far conoscere al grande pubblico le motivazioni che sottendono al suo operato impedendo in tal modo che finisca nell’oblio. Lo scrittore, coinvolto suo malgrado, porta con sé una ragazzina che vive facendo ritratti e caricature alla Sagrada Familia. Il cadavere di Antonio Suarez, pedofilo e stupratore, viene ritrovato in un giardino antistante il Camp Nou: bruciato vivo e senza un occhio, come stabilirà il medico legale, che è stato asportato mentre era cosciente e deposto in una teca davanti al corpo. Una serie di fili tesi e di pali messi a una distanza precisa l’uno dall’altro rimandano a dei numeri che risulteranno versetti della Bibbia. Dodici giorni dopo, la stessa voce annuncia il secondo omicidio.
Chi è l’assassino? Agisce da solo? Cosa significa la scritta Solo Justicia apposta su una lettera consegnata ai giornali da un misterioso prete ammiratore di Lucio iii, il pontefice che ha istituito la Santa Inquisizione?
Gesù al discepolo che gli domandava Quanto dovrò perdonare? rispose Settanta volte sette, cioè sempre. Perdona senza sosta, perdona all’infinito, perdona anche quando credi di non riuscire a farlo. Ma quando il torto subito è così profondo che annulla ogni resistenza vitale, dove trovare la forza per seguire l’insegnamento di Gesù?
Luca Manfredini costruisce un intrigo ricco di emozioni e ironia, che mette in luce come il male del presente affondi sempre negli errori del passato.

Commento/Recensione personale:

Questo thriller mi ha conquistata. Ammetto che gran parte del mio entusiasmo è dovuta all'ambientazione, ovvero la vicenda si svolge a Barcellona, città che da molti anni sogno di visitare. Oltre a questo però ho apprezzato la capacità di coinvolgere il lettore poichè in un romanzo appartenente a questo genere si rischia di annoiare e cadere nello scontato. 
Eventi e relazioni personali, intrighi e rivelazioni inaspettate creano un romanzo sorprendente. 
Mi sono piaciuti i personaggi e gli intrecci che si vengono a creare. La conclusione l'ho apprezzata parecchio: non è per niente banale anzi è totalmente inaspettata. La descrizione dei luoghi seppur non molto accurata è essenziale e ben scritta. Tra l'altro molti luoghi citati li conoscevo perchè essendo amante della Spagna e della Catalogna mi sono informata per conto mio navigando su internet. L'ironia usata nel romanzo è molto divertente e mai fuori luogo. Una corsa contro il tempo e un intreccio di relazioni che portano alla conclusione dell'indagine e al ritrovamento del colpevole.
Insomma si, mi è piaciuto tutto e lo consiglio ai lettori.

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martedì 23 ottobre 2018

Cristina López Barrio - Nebbia a Tangeri

Giorno 178 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio la "DeA Planeta Libri" per avermi inviato una copia del romanzo.


Titolo: Nebbia a Tangeri
Autrice: Cristina Lopez Barrio
Casa editrice: DeA Planeta Libri
Genere: Mistero/Narrativa
Anno: 2018

Link d'acquisto tramite Amazon:

Kindle: Clicca qui

Copertina rigida: Clicca qui


Trama:

Un libro, Nebbia a Tangeri, e un nome, Paul Dingle, scarabocchiato su un taccuino. Sono gli unici indizi che Flora ha a disposizione per ritrovare l'uomo misterioso che, incontrato per caso in un bar di Madrid, le ha regalato emozioni che credeva sopite per sempre. Perché adesso che lo sconosciuto sembra sparito nel nulla, smettere di desiderarlo è come smettere di respirare: semplicemente impossibile. Così la prudente Flora si lascia tutto alle spalle e parte alla volta di Tangeri, per cercare l'autrice del romanzo e scoprire chi è davvero Paul Dingle, personaggio di carta e insieme protagonista in carne e ossa della notte che le ha stravolto la vita. Coinvolgente, esotico e pieno di svolte inattese, Nebbia a Tangeri è la storia di un doppio amore proibito che si snoda tra passato e presente. Per raccontare, attraverso un romanzo nascosto tra le pagine di un altro romanzo, la vertigine del desiderio e i misteri più profondi del cuore.

Commento/Recensione personale:

Il termine più adatto per indicare questo titolo è "sorprendente". Mi aspettavo tutt'altro tipo di narrazione e, invece, si è rivelato un intreccio, a volte un po' complicato, di diversi generi.
L'incipit è molto interessante perchè si basa sull'amore che ha la protagonista verso i libri e, in parte, mi sono rispecchiata nella sua storia. Quando Flora si ritrova tra le mani "Nebbia a Tangeri", e dopo essersesne innamorata sin dalle prime pagine, è determinata nel trovare la scrittrice, ma questi incontri si riveleranno ricchi di mistero che porteranno ad una conclusione tutt'altro che aspettata.
Un romanzo nel romanzo, poiché leggiamo sia il presente, ovvero gli incontri con l'autrice, sia dei salti temporali e anche il libro tanto amato dalla protagonista.
Si passa dal romance al giallo/thriller, con colpi di scena per niente prevedibili. 
Interessante anche la descrizione di Tangeri e la capacità di catapultare il lettore all'interno di questa città.
La domanda che sorge durante la lettura del romanzo è: "E' tutta fantasia o c'è un filo sottile che lega realtà a invenzione?" . La risposta la troveremo, chiaramente, alla fine.
Ciò che non mi ha fatto dare al romanzo più di tre stelline è stata la confusione che si viene a creare in alcuni passaggi, dovuti all'intreccio di due o più storie.
Nonostante questo mio piccolo appunto, ritengo si tratti di un libro tutto sommato ben strutturato, che riesce a coinvolgere il lettore, a sorprenderlo e a tratti, meravigliarlo.
Senza contare che le pagine dedicate all'importanza che hanno i libri nella vita di ognuno di noi le ho amate e divorate sottolineando un bel po' di frasi che condivido in pieno e che fanno parte del mio vivere quotidiano.  
In conclusione, quindi, vi consiglio la lettura di questo titolo, perchè di certo non ne rimarrete delusi.

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lunedì 22 ottobre 2018

Dorothée Werner e Soledad Bravi - La grande avventura dei diritti delle donne. Perché esistono le disuguaglianze tra donne e uomini? Dalla preistoria a oggi

Giorno 177 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori con una nuova recensione. Ringrazio la "Sonda Edizioni" per avermi inviato, in anteprima, questo meraviglioso titolo.


Titolo: La grande avventura dei diritti delle donne
Autrici: Dorothée Werner e Soledad Bravi
Casa editrice: Sonda edizioni
Genere: Storico/Attualità
Anno: 2018

Link d'acquisto tramite Amazon:

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Trama:

Perché esistono le disuguaglianze tra donne e uomini? È arrivato il momento di risalire alle origini delle disuguaglianze tra le donne e gli uomini, per mostrarne tutta l'assurdità. In questo libro divertente e indispensabile le vignette di Soledad bravi e i testi di Dorothée Werner ci dicono le cose come stanno. per crescere tutti insieme, ragazze e ragazzi, con le idee chiare e per vivere in armonia. Illustrato da una delle matite più irriverenti di Francia.

Commento/Recensione personale:

Ci troviamo di fronte ad un libro meraviglioso che dovrebbe esser distribuito in tutte le scuole. Se, quando ero studentessa io, mi avessero regalato "La grande avventura dei diritti delle donne"avrei appreso con più facilità e rapidità alcuni concetti e avvenimenti di cui non avevo che una conoscenza parziale.
Come avrete capito dal titolo, si tratta di una panoramica su come le donne hanno raggiunto i traguardi che oggi ci sembrano banali e scontati: il diritto al voto, la legalizzazione dell'aborto, la pena giudiziaria nei confronti di chi attua una violenza sessuale verso il genere femminile e molto altro.
Ciò che ho apprezzato maggiormente e che fa da filo conduttore alle pagine è la semplicità con cui vengono mostrati certi avvenimenti storici: nessun giro di parole, si va dritti al punto. 
Poichè il libro è strutturato come un fumetto, contenente solo vignette, sono presenti tantissime date e tanti nomi che hanno rivoluzionato la storia e la visione della donna. Viene usata anche l'ironia, espressa sotto forma di pensiero espresso all'interno di una nuvoletta, al fianco di ogni personaggio.
Tutto ciò che bisogna sapere è chiarito in questo titolo, pubblicato da "Sonda Edizioni", e mi viene proprio da dire che in questo caso l'abilità di Dorothée Warner e dii Soledad Bravi (giornaliste e illustratrici di un importante magazine francese oltre che autrici di vari romanzi) sta nel trasmettere nozioni importanti senza perdersi in termini troppo tecnici che avrebbero potuto creare confusione nel lettore.
Starete sicuramente pensando che, trattandosi di un romanzo atipico perché basato sullo stile fumettistico, si rivolga ad un pubblico molto giovanile e invece non è così: ho 26 anni e grazie a esso sono venuta a conoscenza di molti fatti dei quali ero all'oscuro.
Inoltre, pur essendo stato scritto da due autrici francesi, viene illustrata la condizione della donna anche nel resto del pianeta, compresa l'Italia. Alla fine troviamo un piccolo elenco delle donne italiane famose in tutto il mondo che hanno contribuito al cambiamento.
Ho imparato alcuni nomi di donne importanti, italiane e non, attiviste che hanno lottato per la parità dei sessi e finalmente ho appreso il significato dell'espressione "Black friday" che oggi viene utilizzato dai media per la promozione e gli sconti dei prodotti, ignorando la profondità e l'origine di questo termine.
Potrei dire tante cose, ma mi fermo qui sperando che abbiate capito il mio entusiasmo nei confronti de "La grande avventura dei diritti delle donne". Mi sento più completa e soddisfatta dentro di me e soprattutto ho, senza dubbio, arricchito il mio bagaglio culturale.
Concludo con il rinnovare i miei ringraziamenti alla casa editrice, facendole i complimenti per i titoli del loro catalogo che hanno tutti uno scopo culturale ben preciso e fare un appello alle scuole: "Acquistatelo e fatelo leggere ai ragazzi".

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venerdì 19 ottobre 2018

Gaetano Cinque - Una sana follia

Giorno 176 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio la "Giovane Holden Edizioni" per avermi inviato una copia del romanzo.


Titolo: Una sana follia
Autore: Gaetano Cinque
Casa editrice: Giovane Holden Edizioni
Genere: Narrativa
Anno: 2018

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Trama:

Accettare un nuovo cane non è una decisione facile per Riccardo. La scomparsa di Tess, la sua adorata Golden Retriever, è stata per lui un dolore irriducibile. Ma il piccolo Teddy, dinamico cucciolo di Parson, sa subito imporsi al suo affetto e stravolgere la sua vita, non solo negli aspetti pratici, nelle abitudini e nelle relazioni, ma nella più ampia concezione del mondo.
L’amore da cui Riccardo viene inopinatamente travolto sembra non trovare limiti e giunge presto ad assumere le sfumature della follia. Ma si tratta in realtà di una follia lucidissima. È infatti il sentimento pieno della libertà e della gioia espressiva, che rifiuta ogni tipo di costrizione e di convenzione e che spinge a indagare incessantemente la verità. La medesima follia che il grande filosofo Erasmo da Rotterdam ha descritto come quella forza serena e vitale, capace di condurre l’uomo nei più lieti luoghi di appagamento e di completezza.
Riccardo sceglie di percorrere al fianco del suo Teddy il cammino di ricerca spirituale che tale idea gli ispira, affrontando con caparbietà gli inevitabili scontri quotidiani contro le morali ordinarie e perbeniste che, mal comprendendo la potente visione del mondo da cui si sente guidato, condannano le sue deviazioni dal più regolare senso comune.
Una sana follia è un romanzo ironico e filosofico, contraddittorio e visionario che, con uno stile nitido e puntuale, si dischiude al lettore come una minuziosa indagine che il protagonista, in un percorso di formazione canina, rivolge su se stesso, sulle proprie convinzioni, su tutta la socialità che lo riguarda, giungendo fino alle questioni più essenziali dell’esistenza.

Commento/Recensione personale:

Ogni persona che abbia posseduto o possiede un animale domestico può rispecchiarsi nel nostro protagonista. Io purtroppo non ho mai avuto la fortuna di possedere un cane, ma sono innamorata di questi animali. Il romanzo si incentra sul rapporto dell'uomo con un cane e fornisce una piccola guida su come crescerlo ed educarlo.
Ho sentito molti amici che alla perdita del proprio animale passavano giornate molto tristi e non ho mai potuto comprendere fino in fondo questo dolore. Questo romanzo ti permette di immergerti nei sentimenti, nel dolore, nella gioia e nell'amicizia che si instaura tra il padrone e il cane. L'autore è stato bravissimo nel raccontare questa storia e nel far emozionare.
Chi possiede sensibilità e cuore non deve farsi sfuggire questa storia toccante, buffa sotto certi aspetti e totalmente emotiva ed educativa.
Ritengo sia uno dei romanzi migliori che abbia letto quest'anno e spero raggiunga il successo che merita.

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mercoledì 17 ottobre 2018

Franco Amato - La giostra zingara

Giorno 175 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio la "Giovane Holden Edizioni" per avermi inviato una copia del romanzo.


Titolo: La giostra zingara
Autore: Franco Amato
Casa editrice: Giovane Holden Edizioni
Genere: Giallo
Anno: 2018

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Trama:

Mentre il padre, ingegnere trasfertista nell’industria della carta, è costretto dal suo datore di lavoro a una lunga e impegnativa trasferta in Cina, Lisa scopre che la nonna paterna, Rosa, ha un segreto che custodisce da molto tempo.
All’età di diciassette anni, ebbe una storia d’amore con un giostraio di nome Andrej. Il giovane, in occasione dell’annuale celebrazione religiosa di Santa Croce, nel lontano 1966, rimase ferito quando la giostra di famiglia bruciò in un incendio. Adesso, dopo oltre cinquant’anni, Rosa annuncia che Andrej, prima di morire, le ha scritto per rivelarle il vero motivo che lo costrinse ad abbandonare la città di Lucca e la stessa Rosa.
Lisa, con l’aiuto dell’amico Lapo, vuole vederci chiaro, ma la strada verso la verità non è semplice e prevede, tra l’altro, una trasferta nella città rumena di Iași, dove vive, ormai novantatreenne, Gustave, il padre di Andrej.
Un romanzo emozionante, dagli imprevedibili risvolti. Nella narrativa di Franco Amato c’è una tale carica di fiducia nella vita da costituire già di per sé, in tempi di afflizione e di apocalissi proclamate, una notevole peculiarità di tratto.

Commento/Recensione personale:

In questo romanzo sono presenti aspetti che ho apprezzato, ma altri che mi hanno fatta storcere il naso. L'incipit è coinvolgente ed avvincente, ma l'evoluzione del racconto non mi ha convinta. A tratti l'ho trovato molto lento e spesso si perdeva in elementi di poco conto. Nella seconda metà del romanzo la storia diventa più avvincente e finalmente si giunge alla conclusione, la quale non è per niente scontata e mi ha lasciata a bocca aperta. A mio parere hanno voluto allungare il brodo pur essendo un romanzo dalla non molto esteso. Mi dispiace, devo dire che la lentezza della prima metà della narrazione ha rovinato il fascino e l'intrigo degli avvenimenti. 
Ho apprezzato la caratterizzazione di alcuni personaggi e la descrizione delle loro emozioni.
Tutto sommato però mi sento di consigliarvelo, ma prendetelo come una lettura leggera.

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lunedì 15 ottobre 2018

Taylor Adams - No exit

Giorno 174 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio la "DeA Planeta Libri" per avermi inviato una copia del romanzo.


Titolo: No exit
Autore: Taylor Adams
Casa editrice: DeA Planeta Libri
Genere: Thriller
Anno: 2018

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Trama:

Era bloccata a tremila metri d'altitudine, con i tergicristalli rotti, il cellulare morto e le parole dell'ultimo sms che le ronzavano in testa: "La mamma è okay, per il momento". È la sera del 23 dicembre, e sulle alture del Colorado la bufera di neve del secolo infuria da ore quando Darby è costretta a cercare riparo nella stazione di servizio di Wanapa, dove un vecchio cartello promette caffè bollente. Tutto ciò che si augura è di riuscire a raggiungere il capezzale della madre prima che sia troppo tardi. Ma in quel luogo isolato dal mondo, nel retro di un furgone dai vetri semioscurati, Darby vede qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Qualcosa di tanto incongruo da farle pensare a una specie di allucinazione: una paffuta mano infantile affacciata tra le sbarre di una grossa gabbia per cani. Inizia così, con un fotogramma fuori posto in una notte travagliata e bianchissima, l'avventura destinata a trasformare Darby nella più tosta e determinata delle eroine e il suo viaggio in una lotta per la sopravvivenza costellata di vertiginosi rovesciamenti.

Commento/Recensione personale:

Sono felice di poter parlare, in termini positivi, del romanzo. Inizialmente non mi stava convincendo nè tanto mento coinvolgendo ed ero pronta a scrivere una recensione quasi negativa. Fortunatamente, andando avanti con la lettura, la storia si evolve e prende dei risvolti inaspettati. Il carico adrenalinico è sorprendente: lo scrittore riesce a catapultarti all'interno della vicenda, facendoti immedesimare con la protagonista, così tanto da provare le stesse emozioni e intraprendere insieme a lei una corsa contro il tempo.
La storia non è originale perché ne esistono molto simili, soprattutto nel mondo del cinema, ma lo stile di scrittura riesce a catturarti e a spingerti oltre alla banalità apparente.
Ricollegandomi alla frase precedente, mi sento di affermare che, se decidessero di fare una trasposizione cinematrografica, uscirebbe un thriller mozzafiato e di gran nota.
Non voglio dirvi molto della storia per evitare eventuali spoiler, ma vi confido che in alcune parti ho detto tra me e me "questa è matta, torna indietro, prosegui il tuo viaggio, corri". E ciò non accadeva da tempo. Se un romanzo riesce quasi a trasformarti nella protagonista allora è ben riuscito.
Il tema che fa da filo conduttore è il rapimento: so che a molti potrebbe toccare particolarmente e urtare la sensibilità, ma per chi ha un'alta dose di coraggio dovrebbe leggerlo.
Ammetto però che "No exit" non è perfetto soprattutto nella prima parte e per quanto riguarda alcuni dialoghi, a mio parere troppo semplici e scontati, ma svolge bene il compito di intrattenere.
Il finale è da cardiopalma e scorrevo le pagine in fretta soffrendo, sperando e lottando insieme a Darby.
In conclusione, quindi, non posso far altro che consigliarvelo.

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mercoledì 10 ottobre 2018

Gianni Raugi - Asciugati!

Giorno 173 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio la "Giovane Holden Edizioni" per avermi inviato una copia del romanzo.


Titolo: Asciugati!
Autore: Gianni Raugi
Casa editrice: Giovane Holden Edizioni
Genere: Narrativa
Anno: 2018

Link d'acquisto tramite Amazon:

Kindle: Clicca qui

Copertina flessibile: Clicca qui


Trama:

Un antico porticciolo in un’isola toscana, un luogo sospeso fra passato e presente, dove alcuni personaggi buffi, talvolta burberi, accolgono gente di passaggio invitando tutti quanti a prendere parte a una sorta di commedia ricorrente. Uno di quei luoghi che, qua e là in giro per il mondo, sono sfuggiti all’omologazione. Piccoli angoli da scoprire e da proteggere.
In questo contesto un gruppo di amici si ritrova, ciascuno a un punto di svolta della propria vita, catturato e coinvolto da una piccola comunità itinerante dove gli abitanti del posto si fanno registi di uno spettacolo che si ripete di anno in anno, con personaggi fissi e nuove comparse. Una comunità che si rinnova per decantazione fra gli arrivi e le partenze.
Giovanni, di passaggio assieme ad Alessandro. Leonardo, che ha aperto un bistrot nel centro del paese e una piccola casa di produzione musicale e cinematografica coinvolgendo un altro amico, Luca. Valentina che sta per sposarsi, Federica che ha appena rotto una logora storia, Monica che sta cominciando a rassegnarsi che non troverà mai la persona giusta… Giacomo, il dottore, voce narrante e padre di Leonardo, che dalla sua barca ormeggiata al molo c, osserva defilato il gruppo di giovani incontrarsi. Tutti assieme riscoprono l’importanza di sentirsi parte di un contesto, di una comunità. E anche di saper ridere dei propri difetti, come fanno i buffi personaggi del luogo che però si trasformano in eroi durante le tempeste. Nel pericolo, infatti, scatta la solidarietà. I nuovi arrivati fanno propria quella parola che qui tutti ripetono continuamente: “Asciugati!” Dopo che rischiavi di annegare. “Asciugati!” Nel senso di non prenderti troppo sul serio.
Un romanzo corale, che scorre leggero e inebriante come un calice di Vernaccia di san Gimignano sorseggiato freddo in una caleidoscopica sera d’estate.

Commento/Recensione personale:

Si tratta di un romanzo prettamente estivo, quindi per chi ha nostalgia dell'estate è il periodo adatto per leggerlo. Mi è piaciuto davvero tanto perchè intreccia tre elementi essenziali nella mia vita ovvero l'amicizia, il mare e la barca a vela.
Leggendo la trama non mi aspettavo per niente un romanzo che coinvolgesse lo sport della barca a vela ed essendo io stessa una velista sono rimasta a dir poco entusiasta.
I protagonisti dopo molti anni si ritrovano su un antico porticciolo. Ognuno di loro è ormai cresciuto ed ha intrapreso la propria strada sia personale che lavorativa. A distanza di tempo quindi si ritroveranno a condividere un'altra fase importante della loro vita, a raccontarsi. Riscoprono l'importanza di sentirsi appartenenti ad un gruppo e ad un contesto. A loro si aggiungono nuovi protagonisti ed insieme formano un romanzo corale sensazionale e non esente da emozioni.
Non voglio dirvi di più per non rovinarvi il piacere della lettura, ma lo consiglio ad occhi chiusi.

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martedì 9 ottobre 2018

Maria Grazia Nappa - Le brutture dei cuori scalzi

Giorno 172 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio l'autrice Maria Grazia Nappa per avermi inviato una copia del suo romanzo.


Titolo: Le brutture dei cuori scalzi
Autrice: Maria Grazia Nappa
Casa editrice: Aletheia Editore
Genere: Raccolta di poesie
Anno: 2018


Commento/Recensione personale:

Sono felice di aver scoperto una giovane autrice di indiscusso talento. La particolarità di questa raccolta di poesie, sta nella maturità della scrittura: i concetti e i pensieri vengono espressi tramite uno stile a tratti complesso. Per il mio gusto personale amo la semplicità e proprio per questo a volte ho trovato alcune poesie troppo ingarbugliate, ma nonostante ciò, non ho avuto molte difficoltà nella comprensione e alcune di queste sono rimaste impresse nella mia mente. I temi trattati variano e ciò penso sia dovuto all'alternarsi di vari stati d'animo e situazioni personali dell'autrice. C'è una profondità innata all'interno delle sue parole ed è ciò che me l'hanno fatta apprezzare particolarmente. Si percepisce, quasi chiaramente, il bisogno da parte di Maria Grazia, di tirar fuori ogni tipo di emozione e sensazione.
Mi dispiace che certe opere vengano messe in secondo piano, tenute quasi in ombra, perché meriterebbero l'attenzione di tutti. 
Non posso far altro che consigliarvi questa raccolta di poesie poiché sono certa che anche voi vi ritroverete nelle sue parole e, magari, dedicherete qualche componimento a qualcuno che vi è molto caro. Io ne ho salvate molte.

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venerdì 5 ottobre 2018

Doug Johnstone - Colpisci e scappa

Giorno 171 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio la casa editrice "CasaSirio" per avermi inviato una copia del romanzo.



Titolo: Colpisci e scappa
Autore: Daug Johnstone
Casa editrice: CasaSirio
Genere: Narrativa/Giallo
Anno: 2017

Link d'acquisto tramite Amazon:

Copertina rigida: Clicca qui



Trama:

Stai tornando a casa da una festa con tuo fratello e la tua fidanzata. Sei ubriaco fradicio, hai pure buttato giù parecchie pillole. Investi un uomo. È notte inoltrata, attorno a te solo silenzio e alberi. Decidi di nascondere il cadavere e scappare, denunciare l'incidente ti rovinerebbe la vita. Il giorno dopo ricevi una chiamata. Hai ucciso il signore del crimine di Edimburgo. È la tua responsabile a comunicartelo. La notizia non è ancora apparsa sui giornali, voi dell'Evening Standard l'avete in anteprima. Devi metterti in macchina e raggiungerla immediatamente. C'è un articolo da scrivere, un colpevole da trovare. La polizia pensa sia un regolamento di conti. Tu però conosci la verità. E non sei pronto ad affrontarne le conseguenze. Mescolando thriller e noir, Doug Johnstone ci regala il ritratto della vertiginosa caduta di un ragazzo verso l'abisso della psicosi.

Commento/Recensione personale:

Rispetto ai precedenti romanzi che mi sono stati inviati dalla casa editrice, questo è quello che ho apprezzato maggiormente, anche se non del tutto.
Si avvicina molto al thriller, al giallo e al mistero, ma il problema maggiore, a mio parere, è stato lo sviluppo della narrazione. L'incipit e la parte finale del romanzo sono pieni di adrenalina e suspense che rendono il tutto più avvincente e accattivante.
La parte centrale del romanzo però, si trasforma in una narrazione semplice, banale e a tratti volgare. La mia sensazione è stata quella di pensare che si sia voluto allungare troppo il brodo per non rivelare nell'immediato il mistero che si cela dietro alla storia e la rivelazione che si leggerà al termine del romanzo.
Se lo scrittore si fosse concentrato maggiormente sull'elemento thriller e misterioso del romanzo, lo avrei apprezzato sicuramente di più.
Nonostante ciò, la trovo una lettura piacevole, scorrevole, intrigante e coinvolgente. Ciò lo dobbiamo soprattutto alla caratterizzazione dei personaggi, che rende i protagonisti persone semplici e simili a noi.

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