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Benvenuti nel Blog di Smallintrix

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venerdì 31 agosto 2018

Neil Gaiman - Coraline

Giorno 148 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.



Titolo: Coraline
Autore: Neil Gaiman
Casa editrice: Mondadori
Genere: Fantasy dark
Anno: 2004

Link d'acquisto tramite Amazon:

Kindle: Clicca qui

Copertina rigida: Clicca qui

Copertina flessibile: Clicca qui

Audiolibro: Clicca qui


Trama:

In casa di Coraline ci sono tredici porte che permettono di entrare e uscire da stanze e corridoi. Ma ce n'è anche un'altra, la quattordicesima, che dà su un muro di mattoni. Cosa ci sarà oltre quella porta? Un giorno Coraline scopre che al di là della porta si apre un corridoio scuro, e alla fine del corridoio c'è una casa identica alla sua, con una donna identica a sua madre. O quasi.

Commento/Recensione personale:

Parliamo di un romanzo famosissimo, uno dei bestseller di Neil Gaiman. Volevo leggerlo da tanto tempo e fortunatamente per il mio ventiseiesimo compleanno me lo hanno regalato. Devo ammettere, però, che non si è rivelato ciò che mi aspettavo. Riconosco indubbiamente il suo potenziale, dovuto soprattutto ad una narrazione scorrevole e coinvolgente. Il romanzo lo definisco carino, ma non un capolavoro, forse perché sono cresciuta e questa lettura è indirizzata ad un pubblico molto giovane. Nonostante ciò mi sento di consigliare "Coraline" ai bambini che vogliono accostarsi alla lettura, ma in compagnia dei genitori, poiché contiene molte scene inquietanti che mi hanno fatta stranire.
Ci sono varie interpretazioni sul significato di questo romanzo: parlandone con un' amica abbiamo avuto due visioni differenti. Secondo il mio parere, il romanzo si incentra sulla lotta, della protagonista, contro le proprie paure: di crescere, di perdere le persone amate, di desiderare una realtà differente. Questo è molto bello, ma a mio parere andava approfondito meglio inserendo messaggi più chiari e profondi.
Non posso negare che la storia mi abbia coinvolta sin dalle prime pagine, ma proseguendo con la lettura mi ha lasciato tanti dubbi e un vuoto inspiegabile.
Le atmosfere sono molto cupe e dark che avvicinano lo stile della scrittura e la storia narrata ad un horror a tutti gli effetti.
A tratti l'ho trovato molto intricato e non riesci bene a capire se quello a cui stai pensando è ciò che l'autore cerca di trasmetterti. Preferisco una narrazione impegnativa, ma che faccia capire meglio il messaggio che si vuole inviare al lettore. 
Sono felice di averlo letto perché, come ho già detto, era nella mia wishlist da tempo e volevo avvicinarmi a questo scrittore famosissimo e molto amato. Seppur questo romanzo non mi abbia fatta impazzire, darò un'altra possibilità all'autore leggendo qualcos'altro di suo, magari una lettura più matura.

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giovedì 30 agosto 2018

Tami Oldham Ashcraft & Susea McGearhart - Resta con me

Giorno 147 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.



Titolo: Resta con me
Autrici: Tami Oldham Ashcraft & Susea McGearhart
Casa editrice: HarperCollins
Genere: Narrativa/Drammatico
Anno: 2018

Link d'acquisto tramite Amazon:

Kindle: Clicca qui

Copertina flessibile: Clicca qui



Trama:

Giovani, innamorati e con un roseo futuro di fronte, Tami Oldham e il suo fidanzato Richard Sharp hanno trascorso alcuni mesi a visitare le isole polinesiane a bordo di una piccola barca a vela. Sono skipper provetti, e la proposta di portare l'Hazana, un modernissimo yacht a vela, fino al porto di San Diego è per loro un'occasione imperdibile che accettano con entusiasmo. Quando salpano da Tahiti il cielo è limpido e azzurro, ma a poco più di due settimane dalla partenza scoprono che un violento uragano sta facendo rotta su di loro, e avanza così velocemente che non c'è modo di sfuggirgli. È una delle tempeste più violente della storia, e i due giovani si ritrovano ad affrontare pioggia battente, onde alte come grattacieli e venti che soffiano a quasi 260 chilometri all'ora. Tami scende sotto coperta, e proprio mentre si sta assicurando con una cima sente Richard gridare.

Commento/Recensione personale:

In occasione dell'uscita del film al cinema, in data 29/08/2018, ho deciso di leggere il romanzo ed è stato un colpo al cuore. Partendo dal presupposto che si tratti di una storia vera, e quindi pensare che tutto ciò che si legge sia realmente accaduto, possiamo dedurre che l'effetto che la narrazione ha su di noi è di un elevatissimo impatto emotivo.
Ho volontariamente ridotto la trascrizione della trama perché, a mio parere, era abbastanza spoilerosa e vi avrebbe rovinato il gusto della lettura.
Innanzitutto parliamo di una scrittura molto scorrevole che incolla il lettore alle pagine poiché il suo obiettivo è di colpirlo nella parte più fragile del proprio essere, ovvero le emozioni e i sentimenti.
E' mio compito, però, informarvi che sono presenti numerosi termini tecnici riguardanti il mondo della vela che io già conoscevo essendo una velista, ma non fatevi spaventare perché alla fine del romanzo c'è il glossario che spiega ogni concetto in modo semplice in modo tale che anche chi è estraneo a questo mondo possa capire.
Il coraggio e la determinazione dei protagonisti li porteranno ad affrontare le sfide durissime che la natura ha riservato per loro e a sfidare il destino.
Molti di voi saranno attratti dalla storia d'amore che in effetti è il punto cardine della narrazione, ma c'è molto altro. Parliamo di un qualcosa che non immaginereste mai e che vi porterà fino alla fine del romanzo, con il cuore distrutto e lacrime interminabili.
Una storia di amore, coraggio, rivalsa, ma soprattutto una storia tanto vera quanto struggente.
Purtroppo con parole scritte non è facile farvi capire quanto io abbia amato questo romanzo e quanto mi abbia toccato nel profondo. Rientra a pieno diritto tra i libri più belli che ho letto quest'anno e forse nella mia vita.
E' difficile navigare quando la natura si mette di mezzo, ma lo è ancora di più abbandonare la rotta e lasciare la propria barca alla deriva.
Vorrei fare una piccola parentesi che contiene spoiler quindi, se non avete letto il libro o non avete guardato il film al cinema, fermatevi qui con la lettura della mia recensione, ma sappiate che io questo romanzo, al quale ho dato cinque stelline su cinque, ve lo stra consiglio. Non posso consigliarvi il film perché ancora non l'ho visto anche se una cosa nel trailer non mi convince e ve ne parlerò nella parte contenente spoiler.







-------------------- S P O I L E R --------------------

Guardando il trailer del film ho notato che fanno vedere una scena in cui la protagonista Tami recupera il corpo ancora in vita di Richard, ma com'è possibile? Nel romanzo e quindi parlando di una storia vera è così, il protagonista muore e il corpo non viene mai più ritrovato. Secondo la mia deduzione, quindi, quella scena rappresenta una visione e va ad indicare la "voce" che sente durante tutta la narrazione del romanzo e che la guiderà fino al compimento del suo viaggio doloroso e disastroso.
Un'altra cosa che non capisco molto è la scelta dell'attrice: solo a me sembra che sorrida sempre anche durante una situazione tragica? Dal suo volto non traspare la sofferenza e il dolore che invece la protagonista reale ha provato.
Inoltre, per chi ha letto il romanzo, non vi è sembrato di provare lo stesso dolore che prova Tami? Questo romanzo mi ha distrutta emotivamente e sicuramente non lo dimenticherò mai. Essendo appassionata di vela e avendo provato in prima persona l'esperienza di salire a bordo, ho percepito particolarmente le stesse sofferenze della protagonista.
Ultima cosa: chi come me ha sperato fino all'ultimo che il protagonista in realtà fosse vivo e venisse ritrovato? Purtroppo la vita reale non è una favola e il lieto fine non sempre avviene.


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mercoledì 29 agosto 2018

Andrzej Sapkowski - La strada senza ritorno

Giorno 146 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.


Titolo: La strada senza ritorno
Autore: Andrzej Sapkowski
Casa editrice: Nord
Genere: Raccolta di racconti
Anno: 2017

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Trama:

Un cavaliere costretto a combattere per una congrega di maghi potenti e senza scrupoli; un manipolo di soldati finiti per sbaglio nell'inquietante città delle streghe; una giovane pronta a stringere un patto con un demone, pur di vendicarsi di chi le ha mancato di rispetto; un re trincerato nella torre più alta del suo castello, in attesa che avvenga un miracolo... I personaggi che animano gli otto racconti raccolti in questo libro si trovano loro malgrado ad affrontare sfide pericolose e scelte impossibili, battaglie sanguinose e tradimenti inaspettati. Armati solo del proprio coraggio, dovranno attingere a ogni risorsa immaginabile per sopravvivere in un mondo in cui nulla è come sembra, in cui il mostro più feroce si nasconde dietro la maschera dell'uomo comune e persino il più innocente dei sorrisi può celare una minaccia letale.

Commento/Recensione personale:

Mi piange il cuore a dover dire che questo romanzo mi ha delusa parecchio. Andrzej Sapkowski è uno dei miei scrittori fantasy preferiti poiché ha scritto "La saga di Geralt di Rivia" (The Witcher) e tutti sapete quanto io l'abbia amata e la custodisco nel cuore.
"La strada senza ritorno" è una raccolta di racconti scritti dall'autore, che mescola vari generi come il fantasy, l'horror, il thriller e altro. Purtroppo sono del parere che deve mantenersi sul fantasy, perché negli altri generi non spicca allo stesso modo.
Ho apprezzato solo il primo racconto, che si ricollega in qualche modo alla saga di Geralt di Rivia, ma gli altri li ho trovati inconcludenti e spesso privi di senso.
Non ho neanche capito cosa accomuna e lega tutti i racconti tra di loro. Dalle premesse e dalla trama, i fattori che fungono da filo tra tutte le storie dovrebbero essere la strada e il coraggio, ma non in tutte le storie narrate si evincono.
In molte parti mi sono annoiata ed ero spinta dalla tentazione di interrompere la lettura.
Se Andrzej Sapkowski dovesse scrivere un altro romanzo non esiterò a leggerlo, ma spero sia fantasy e spero tratti nuovamente il fantasy.

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martedì 28 agosto 2018

Luc Besson - Arthur (saga)

Giorno 145 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Oggi vi parlo di una saga fantasy molto carina.



Titolo: Arthur e il popolo dei Minimei
Autore: Luc Besson
Casa editrice: Mondadori
Genere: Fantasy
Anno: 2005

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Trama:

Arthur ha dieci anni e molte preoccupazioni. Sui genitori non può contare, visto che l'hanno lasciato in campagna dalla nonna e non si fanno mai vedere. La nonna è simpatica, la casa è bella, ma un malvagio speculatore medita di impossessarsene. Quanto al nonno, è misteriosamente scomparso da quattro anni. Arthur è solo un bambino... A chi chiedere aiuto? Nella biblioteca del nonno, Arthur trova qualcosa che lo aiuterà ad andare nel paese dei Minimei... solo loro possono salvare la situazione.

I libri della saga sono:




1) Arthur e il popolo dei MinimeiKindle / Copertina rigida Copertina flessibile )
2) Arthur e la città proibitaCopertina rigida / Copertina flessibile )
3) Arthur e la vendetta di MaltazardCopertina rigida / Copertina flessibile )
4) Arthur e la guerra dei due mondi Copertina rigida / Copertina flessibile )


Commento/Recensione personale:

Il mio primo approccio verso questa saga risale a tantissimi anni fa. Quando ero piccola feci un abbonamento per ricevere ogni mese dei libri e così ordinai i primi due, ma all'epoca non avevo passione per lettura così abbandonai il primo romanzo, anche se ricordavo che mi stava piacendo molto.
A distanza di anni ho deciso di acquistare gli ultimi due e ricominciare a leggerla. Stranamente, nonostante fosse passato molto tempo, ricordavo i capitoli che avevo già letto.
Stiamo parlando chiaramente di una saga fantasy per bambini. Nonostante la fascia d'età a cui è rivolta, mi ha sorpresa e intrattenuta. Una delle cose che ho apprezzato molto è stato il metodo di scrittura perché, nonostante sia semplice, contiene alcuni termini complessi che aiutano il giovane lettore ad arricchire il proprio lessico. La lettura è divertente, spontanea e semplice.
Quindi troviamo questi elementi all'interno del romanzo: amicizia, amore, avventura, coraggio, sorpresa e magia.
Il protagonista Arthur vive con la nonna poiché i genitori non si fanno mai vedere trovando varie scuse. Il nonno è misteriosamente scomparso, ma un giorno il giovane protagonista trova qualcosa che lo catapulterà in un nuovo mondo e da lì inizia la sua ricerca, convinto che il nonno sia ancora vivo. Inutile dirvi che da questa premessa, successivamente nasceranno nuove avventure ostacolate dal protagonista cattivo. 
La lettura non mi ha mai annoiata, in pochi giorni li ho letti tutti e quattro di fila e non l'ho mai trovato infantile. Quando i romanzi sono indirizzati ad un pubblico molto giovane si rischia di cadere nel banale e nell'infantilismo, ma non è questo il caso.
Il finale dell'ultimo romanzo potrei definirlo aperto, ma non è uno di quei finali che ti lasciano con l'amaro in bocca perché fanno capire perfettamente quale sarà il seguito, seppur non scritto con carta e penna.
Non mi sono pentita di averla letta, anzi tutt'altro. E' stato come tornare indietro nel tempo e riscoprire il mio lato da bambina che a distanza di anni continua a far parte di me.
Come sempre, trattandosi di una saga, vi ho scritto la trama solo del primo romanzo e vi ho messo i titoli con i link d'acquisto e le copertine degli altri romanzi. 
Spero la leggerete e la regalerete a qualche vostro parente che vuole avvicinare i propri figli piccolini alla lettura.
Del resto da un grande regista come Luc Besson non potevamo aspettarci che una saga letteraria scritta molto bene.
Sono stati tratti anche tre film intitolati "Arthur e il popolo dei Minimei", "Arthur e la vendetta di Maltazard", "Arthur e la guerra dei due mondi". Anche questi ultimi sono molto carini e si fanno piacevolmente guardare, ma purtroppo per motivi di tempo hanno distribuito i quattro romanzi in tre film e quindi, inevitabilmente, qualcosa viene eliminato nella trasposizione cinematografica. Un'altra cosa che non ho capito è perché nei film hanno cambiato il nome della nonna di Arthur, non trovo il senso.

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lunedì 27 agosto 2018

Allan Stratton - La casa dei cani fantasma

Giorno 144 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Finalmente sono tornata, l'estate ormai sta finendo e io torno attiva con le recensioni.


Titolo: La casa dei cani fantasma
Autore: Allan Stratton
Casa editrice: Mondadori
Genere: Thriller
Anno: 2015

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Kindle: Clicca qui

Copertina flessibile: Clicca qui


Trama:

La vita di Cameron non è quella di un qualsiasi ragazzo. Da anni fugge con la madre da un padre violento. Quando i due, nella speranza di passare inosservati, si trasferiscono in una fattoria isolata, la vita del ragazzo diventa un vero incubo, e le sue angosce si materializzano in visioni inquietanti. Ma Cameron deve sapere, e comincia a fare domande che scuoteranno l'apparente tranquillità di quel posto dimenticato da tutti.

Commento/Recensione personale:

Ho scoperto questo romanzo casualmente. Avevo appena terminato la lettura dei uno dei miei romanzi preferiti di sempre, ovvero, "Sette minuti dopo la mezzanotte". "La casa dei cani fantasmi" era tra i romanzi suggeriti da Amazon in base alle proprie letture.
E' passato un po' di tempo prima che lo leggessi, ma finalmente è arrivato il momento.
Descrivere questo romanzo non è facile, ma ci provo.
Partiamo dal presupposto che non so se lo consiglierei ad un pubblico inferiore ai 15 anni, poichè, nonostante sia rivolto ad un pubblico molto giovane, sono del parere che l'impatto emotivo è molto forte e contiene scene abbastanza inquietanti.
Viene toccato un tasto molto doloroso ovvero la violenza esercitata da un uomo nei confronti della propria famiglia.
Il protagonista Cameron però, non essendo ancora maturo, non riesce a comprendere appieno i motivi che spingono la madre a fuggire costantemente da quell'uomo e quindi il dover cambiare ripetutamente stile di vita e luogo.
Le angosce, le paure e i dubbi del protagonista si tramuteranno in visioni inquietanti, ma sarà tutto frutto della sua immaginazione o c'è un fondo di verità? Questo, ovviamente, non ve lo svelerò perché dovete assolutamente leggere questo romanzo.
Un altro aspetto che viene affrontato è il bullismo che Cameron è costretto a subire da parte dei compagni.
Al primo impatto il romanzo può sembrare banale per la sua scrittura molto semplice, essendo indirizzato ad un pubblico composto soprattutto da ragazzi, ma via via che la storia si evolve rimarrete incatenati alle pagine dimenticando la semplicità del linguaggio.
Gli ultimi capitoli, oltre ad esser rivelatori, contengono un'alta suspense che vi farà concludere la lettura in un batter d'occhio.
Ciò che ha suscitato in me è una profonda inquietudine e ansia, ma non intenso in senso del tutto negativo. Se lo leggerete capirete il motivo.
Ho dato quattro stelle su cinque a questo romanzo perché sono assolutamente meritate e bisogna leggerlo almeno una volta nella vita.
Non vi aspettate un thriller complesso, intrecciato, perché non si tratta di questo, ma se volete far avvicinare un adolescente a questo genere letterario allora fa al caso vostro. 

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giovedì 16 agosto 2018

Film: La musica nel cuore - August Rush

Giorno 143 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, oggi voglio parlarvi di uno dei miei film preferiti.



Titolo: La musica nel cuore - August Rush
Regia: Kirsten Sheridan
Casa di produzione: Warner Bros
Casa di distribuzione: Medusa film
Genere: Sentimentale/Musicale
Attori principali: Freddie Highmore, Keri Russel, Jonathan Rhys Meyers, Robin Williams, Terrence Howard
Anno: 2007

Link d'acquisto tramite Amazon:

DVD: Clicca qui

BLURAY: Clicca qui


Trama:

Un orfano dallo straordinario talento musicale si ritrova a esibirsi per le strade di New York in compagnia di un uomo misterioso che si prende cura di lui. Ritrovare i suoi genitori e' il suo principale obiettivo.

Commento/Recensione personale:

Trattandosi di una pellicola un pò datata, precisamente del 2007, non la ricordavo molto bene, essendo piccolina in quegli anni, così ho deciso di rivederla recentemente. E' stata una riscoperta meravigliosa, per me.
Questo film racchiude tutto: amore, speranza e musica.
Il punto cardine del film è la musica che crea una sorta di speranza e un legame molto forte tra i protagonisti.
Nonostante siano trascorsi molti anni da quando il protagonista, il quale possiede un talento innato come musicista, si trova in un orfanotrofio, decide di non arrendersi e di cercare i veri genitori sostenendo di sentirli tramite la musica. Si scopre che anch'essi sono musicisti.
Da li iniziano tutte le avventure e disavventure dei protagonisti che insieme creano una storia delicata, ma a tratti ricca di azione, piena di sentimenti ed emozioni, profonda e indimenticabile.
Oltre alla bravura degli attori, i quali sono molto conosciuti per aver preso parte a diversi film e serie tv di grande successo, sono fantastiche anche le musiche.
Si sa che uno dei più grandi elementi della nostra vita è la musica: si trova ovunque attorno, tutto crea musica anche in una semplice altalena e il film questo lo mostra nel migliore dei modi.
Lo consiglio senza alcun dubbio: lasciatevi trasportare ed incantare da questa magia. Un film che non si dimentica, privo di difetti, a mio avviso.

Alla prossima da:



lunedì 13 agosto 2018

Andrzej Sapkowski - La saga di Geralt di Rivia / The Witcher [8 romanzi]

Giorno 142 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.



Titolo: Il guardiano degli innocenti
Autore: Andrzej Sapkowski
Casa editrice: Nord
Genere: Fantasy
Anno: 2010

Link d'acquisto tramite Amazon:

Kindle: Clicca qui

Copertina rigida: Clicca qui


Trama:

Geralt è uno strigo, un individuo più forte e resistente di qualsiasi essere umano, e si guadagna da vivere uccidendo quelle creature che sgomentano anche i più audaci: demoni, orchi, elfi malvagi... Strappato alla sua famiglia quand'era soltanto un bambino, Geralt è stato sottoposto a un durissimo addestramento, durante il quale gli sono state somministrate erbe e pozioni che lo hanno mutato profondamente. Non esiste guerriero capace di batterlo e le stesse persone che lo assoldano hanno paura di lui. Lo considerano un male necessario, un mercenario da pagare per i suoi servigi e di cui sbarazzarsi il più in fretta possibile. Anche Geralt, però, ha imparato a non fidarsi degli uomini: molti di loro nascondono decisioni spietate sotto la menzogna del bene comune o diffondono ignobili superstizioni per giustificare i loro misfatti. Spesso si rivelano peggiori dei mostri ai quali lui dà la caccia. Proprio come i cavalieri che adesso sono sulle sue tracce: hanno scoperto che Geralt è gravemente ferito e non vogliono perdere l'occasione di eliminarlo una volta per tutte.

I romanzi della saga sono:




1) Il guardiano degli innocenti (Kindle / Copertina rigida)
2) La spada del destino (Kindle / Copertina rigida)
3) Il sangue degli elfi (Kindle / Copertina rigida)
4) Il tempo della guerra (Kindle / Copertina rigida
5) Il battesimo del fuoco (Kindle / Copertina rigida)
6) La torre della rondine (Kindle / Copertina rigida)
7) La signora del lago (Kindle / Copertina rigida)
8) La stagione delle tempeste (Kindle / Copertina rigida)



Commento/Recensione personale:

Ho iniziato a leggere questa saga dopo aver visto mio fratello giocare ai videogiochi, appassionandomi alla storia. Infatti durante la visione mi sono anche commossa. Ho iniziato i romanzi nel 2017 e l' ho conclusa, appunto, quest'anno. Non posso far altro che dire che ne sono rimasta affascinata ed incantata.
L'autore riesce perfettamente a catapultarti all'interno della storia, a farti affezionare ai personaggi e percepire le atmosfere magiche e a tratti insolite.
All'interno troviamo di tutto: magia, creature fantastiche, amore, amicizia, poesia, azione, personalità ben definite e suspense dovuta soprattutto al finale aperto di ogni romanzo.
Ripercorrere le origini dei personaggi, che avevo visto solo nei videogiochi, è stato emozionante e mi sono resa conto che non sono mai stata pronta a lasciarli andare. Essi vivranno nel mio cuore per sempre, in particolar modo Ciri (della quale posseggo anche il Funko Pop), Geralt, Triss, Ranuncolo e Yennefer.
Lo scrittore è stato molto abile nel far cogliere al lettore ogni sfumatura del carattere dei protagonisti.
La storia è ricca di intrecci, i personaggi principali si alternano ad altri secondari che sono tantissimi, ma ognuno di loro è importante e svolge un ruolo bene preciso.
Uno dei punti cardini della storia è il destino e leggendo capirete il motivo.
Con molta sincerità non mi aspettavo potesse piacermi e coinvolgermi così tanto poichè l'autore è polacco e solitamente si pensa ad una narrazione lenta ed impegnativa, ma così non è stato.
Forse chi non ha giocato ai videogiochi non può capire appieno la bellezza della narrazione ed è proprio per questo che consiglio di giocarli, se si ha la possibilità, altrimenti buttatevi a capofitto nella storia attraverso i romanzi e non fermatevi alla prima impressione, andate avanti perchè non ve ne pentirete.
Si tratta precisamente di otto libri di cui due sono raccolte di racconti che aprono e chiudono la saga. (Essi sono importantissimi e non possono essere tralasciati.)
Vi ho messo solo le copertine e i titoli sotto la trama del primo romanzo per evitare spoiler, trattandosi di una narrazione che si prolunga in tanti romanzi.
Rientra tra le mie saghe fantasy preferite che difficilmente dimenticherò e riuscirò a staccarmi dai personaggi e dai sentimenti che ho provato leggendo.
Se devo trovare un difetto, mi sento di dire che il romanzo un pò più lento e noioso è il quinto, ma la storia si riprende subito nel successivo.
Mi dispiace che questi romanzi siano poco conosciuti ed apprezzati in Italia. Colgo l'occasione per ringraziare la casa editrice "Nord" per avermi inviato i primi due libri in cartaceo, in modo tale da custodirli gelosamente nella mia libreria.
Spero seguirete il mio consiglio e li leggerete tutti.

Alla prossima da:


venerdì 10 agosto 2018

Film: Mary Shelley - Un amore immortale

Giorno 141 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.


Titolo: Mary Shelley - Un amore immortale
Genere: Biografico/Storico/Drammatico
Casa di distribuzione: Notorious Pictures
Anno: 2018


Trama:

La pellicola narra la storia d'amore tra Mary Shelley ed il poeta Percy Bysshe Shelley, interpretato da Douglas Booth, che ispirò la scrittrice per scrivere il celebre romanzo Frankenstein.

Commento/Recensione personale:

Chi di noi non conosce "Frankenstein"? Credo nessuno. Sono stati tratti molti film da questo celebre romanzo, ma in pochi o addirittura nessuno di questi ha colto la vera essenza di esso. Pochi di noi però sanno la storia dell'autrice e da cosa è nata l'ispirazione per la scrittura del romanzo. Fortunatamente quest'anno nelle sale italiane uscirà il film dedicato totalmente alla sua vita. Non potendo aspettare, per il fatto di avere in me una grande curiosità ho deciso di guardarlo in lingua originale con i sottotitoli in italiano. Devo ammettere che non mi sono pentita e ne sono rimasta entusiasta. 
Ciò che spicca è sicuramente la storia d'amore che nasce tra Mary e il poeta Percy Shelley, ma c'è molto altro: c'è la sofferenza, la perdita e il desiderio di rivalsa.  
I colori del film sono molto scuri e cupi, quasi ogni scena il colore predominante è il nero, ma non fatevi spaventare da questo.
Ad alcuni potrebbe risultare lento, nel mio caso non è stato così, anzi ho trovato il film molto interessante e particolarmente coinvolgente. 
Vedere sullo schermo i fatti che hanno portato l'autrice a scrivere il suo romanzo di maggior successo è a dir poco travolgente.
E' vero che la maggior parte degli avvenimenti si basa sulla relazione d'amore, ma è in risalto anche la storia familiare dell'autrice, per niente felice.
I personaggi secondari, ma realmente esistiti, fanno da contorno alla storia mostrata nel film e hanno una loro importanza.
Dopo la visione ho cercato online le vere fonti storiche e devo dire che la trasposizione cinematografica le rispecchia quasi appieno. Per motivi di tempi cinematografici però vengono modificati e romanzati alcuni passaggi e vengono omessi altri avvenimenti storici.
Nonostante ciò lo ritengo un film godibile e apprezzabile.
Vi lascio con due citazioni del film che ho apprezzato parecchio:

1) "Chi ama leggere ha qualsiasi cosa a portata di mano."

2) "Che la solitudine ti possa dare tempo anche per riflettere. Liberati dei pensieri e delle parole di altre persone. Trova la tua voce."  


Alla prossima da:

giovedì 9 agosto 2018

Hermann Hesse - Siddhartha

Giorno 140 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.


Titolo: Siddharta
Autore: Hermann Hesse
Casa editrice: Adelphi
Genere: Narrativa
Anno: 1985

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Libro di testo: Clicca qui


Trama:

Chi è Siddhartha? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il "costante, tranquillo, fine, 

Commento/Recensione personale:

Avevo in programma di leggere questo romanzo da molto tempo e finalmente ho trovato il momento adatto per iniziarlo. Suggeritomi da tutti, in particolar modo da mio papà, ho deciso di provare a leggerlo.
La storia penso la sappiate tutti poichè si parla di un romanzo famosissimo che rientra nei classici.
Si parla della nascita del Buddha e della sua spiritualità. Inizialmente Siddhartha, protagonista del romanzo, rifiuta ogni tipo di dottrina ed insegnamento, ma con il passare del tempo trova la spiritualità dentro di sé e attraverso le persone che incontrerà nel suo cammino.
Si tratta di un libro molto profondo e filosofico che porta il lettore a conoscere gli insegnamenti e gli elementi che caratterizzano il Buddismo.
Ammetto che non è stata una lettura molto facile perchè molti termini e concezioni erano, per me, sconosciuti ed imparare una nuova filosofia non è una cosa da poco. Tuttavia è riuscito nel suo intento: farmi riflettere, conoscere, apprendere e anche sognare.
La scrittura non è semplice e i messaggi che manda non sono facili da cogliere, per questo motivo lo consiglio a chi ha una maggiore età.
E' uno di quei romanzi che almeno una volta nella vita va letto. Io lo rileggerò più avanti per comprendere ciò che oggi non sono riuscita a cogliere.

Alla prossima da:

mercoledì 8 agosto 2018

Domenique Lapierre - La città della gioia

Giorno 139 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.



Titolo: La città della gioia
Autore: Domenique Lapierre
Casa editrice: Mondadori
Genere: Narrativa
Anno: 1985

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Trama:

Deluso e amareggiato sotto il profilo professionale, un giovane medico statunitense lascia il suo paese e va in India, alla ricerca di qualcosa che gli restituisca il senso dell'esistenza, intraprendendo un lungo viaggio dalla ricca America alle bidonville di Calcutta. La realtà che lo aspetta è però sconvolgente, un vero e proprio inferno di miseria e degradazione, nel quale gli uomini cercano di sopravvivere tra topi e scarafaggi, nella più assoluta mancanza di mezzi. Ma proprio qui, nelle allucinanti colonie di lebbrosi della "Città della gioia", in mezzo a inondazioni, fame e malattie, il protagonista riuscirà a ritrovare la forza di riscattarsi. Un romanzo sconvolgente, una straordinaria lezione di coraggio.

Commento/Recensione personale:

Questa lettura mi è stata consigliata da una mia carissima amica. Seppur abbia apprezzato il tema trattato, mostrare una realtà così dura e complicata in India, precisamente a Calcutta, non rispecchia il genere letterario che prediligo. Sono un'amante delle storie che ti fanno affezionare ai personaggi e immedesimarti in essi. Mi è sembrato come guardare un documentario ovvero vedere, scoprire tante storie senza approfondire la personalità dei protagonisti e senza riuscire a condividere i sentimenti che essi provano. Si tratta, quindi, di una narrazione molto visiva e poco introspettiva.
Al di là di questa mia impressione e piccola critica riconosco l'importanza di questo romanzo poichè spinge il lettore in una realtà quasi sconosciuta. La crudeltà della scrittura in alcuni tratti rende al meglio l'idea di ciò che i protagonisti sono costretti ad affrontare e vivere ogni giorno.
Traspare molta sofferenza, crudeltà e povertà nelle parole dell'autore. Di fronte a certe realtà ci troviamo sempre impreparati, ma fortunatamente esistono alcune associazioni umanitarie che nel loro piccolo cercano di dare una mano e far rinascere certi paesi. 
Nonostante gli aspetti negativi, si descrive una sorta di amore, da parte dell'autore, verso queste popolazioni e si nota che queste cose le ha vissute in prima persona.
Un romanzo indubbiamente significativo, profondo, commovente e per certi aspetti molto spirituale, che mira a sensibilizzare e colpire il cuore del lettore.
Lo consiglio a chi apprezza questo tipo di narrazione, a chi vuole conoscere una realtà, purtroppo, disagiata rispetto alla propria e a chi vuole scoprire nuove culture. 

Alla prossima da:

martedì 7 agosto 2018

Fred Uhlman - Trilogia del ritorno (L'amico ritrovato, Un'anima non vile, Niente resurrezioni perfavore)

Giorno 138 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.



Titolo: Trilogia del ritorno (L'amico ritrovato, Un'anima non vile, Niente resurrezioni perfavore)
Autore: Fred Uhlman
Casa editrice: TEA
Genere: Storico/Narrativa
Anno di scrittura: 1971
Anno di pubblicazione in Italia: 1999

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Trama:

"L'amico ritrovato": il libro che ha formato la coscienza storica dei giovani di oggi e di ieri. "La Trilogia del ritorno": un capolavoro immortale, una lettura imprescindibile per gli adolescenti di ogni generazione. «Mi sentivo prima tedesco, poi ebreo». In questa frase piena di rimpianto è racchiuso il fascino dei tre romanzi brevi di Fred Uhlman nati dalla tragedia di chi, disperatamente innamorato della Germania e della sua cultura, nel 1933 se ne vide improvvisamente allontanato in nome di una motivazione aberrante come quella razziale. "Nella Trilogia del ritorno", con una scrittura di grande sobrietà, Fred Uhlman ha dettato la condanna di una delle pagine più agghiaccianti della nostra storia, creando tre gioielli di prosa che si illuminano vicendevolmente e riuscendo a trarre una musica semplice e malinconica dalla tragedia di un'intera civiltà.

Commento/Recensione personale:

Non conoscevo questa trilogia fin quando un giorno una mia amica mi consigliò di leggere il primo volume ovvero "L'amico ritrovato", dedicandomelo.
Dal primo mi sono lasciata trasportare ed ho letto anche gli altri due, che sono romanzi brevi si leggono tutto d'un fiato.
Mi sono emozionata: ho pianto, ho riso, ho provato tenerezza e rabbia.
"La trilogia del ritorno" parla d'amicizia e lo fa in riferimento a un periodo storico molto oscuro ovvero il nazismo e l'olocausto. I due protagonisti cercheranno di difendere la loro amicizia nonostante gli ostacoli che gli si presentano davanti: la diversa provenienza, perchè uno è ebreo e l'altro tedesco, l'odio verso gli ebrei, le famiglie che cercano di ostacolare questo legame e gli avvenimenti storici che li coinvolgeranno.
Questo romanzo porta il lettore a percepire il legame dei due protagonisti, le loro differenze e a sperare in un destino roseo per la loro amicizia.
Posso affermare che si tratta di una narrazione molto toccante, che fa riflettere molto e che in poche pagine riesce a dire tutto senza lasciare nulla in sospeso. Il primo e il secondo libro soon quelli che mi hanno toccata maggiormente facendomi riflettere, ancora una volta, sulla crudeltà dell'essere umano e sui sentimenti insiti nella gente durante quel periodo.
In conclusione si tratta di una trilogia che mi è entrata nel profondo e rientra tra i libri che hanno cambiato la mia vita.
Non voglio dirvi nient'altro per non rovinarvi il piacere della lettura. Ho scelto la trama che conteneva il minor numero di spoiler perchè è una lettura che va vissuta appieno.
Lo consiglio davvero a tutti: non fatevi spaventare dall'argomento trattato perchè non sono presenti parti crude o troppo oscure.

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lunedì 6 agosto 2018

Ernest Cline & Steven Spielberg: Ready player one (Libro VS Film)

Giorno 137 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una doppia recensione. Oggi metteremo a confronto il libro e il film di "Ready player one".


Titolo: Ready player one
Autore: Ernest Cline
Casa editrice: DeA Planeta Libri
Genere: Fantascienza/Distopico
Anno: 2018

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Trama:

È una fredda mattina di gennaio del 2045 quando la notizia destinata a sconvolgere la vita del giovane Wade rimbalza sugli schermi di tutto il mondo: il creatore di videogiochi più prolifico e geniale di sempre, James Halliday, è morto nella notte senza lasciare eredi. Che ne sarà adesso di OASIS, il formidabile contenitore di universi virtuali da lui ideato? E dei milioni di persone che, ogni giorno, scelgono di trascorrere la propria esistenza nei suoi strabilianti meandri, piuttosto che nella realtà di un pianeta devastato dalle guerre, dalle carestie e dall'ingiustizia sociale? La risposta è contenuta in un video che Halliday stesso ha diffuso poco prima di morire: una caccia al tesoro globale, una sfida virtuale ispirata ai mitici videogiochi della sua (e della nostra) adolescenza. Chiunque riuscirà a scoprire per primo la serie di indizi disseminati da Halliday, decifrandone il complesso viluppo di citazioni e rimandi, riceverà in premio la sua immensa fortuna e il controllo di OASIS. Per Wade, nerd fino al midollo e appassionato di retrogaming, è l'occasione di riscattare una vita ai margini. Ma la I.O.I., multinazionale tra le più potenti e spregiudicate, non ha alcuna intenzione di restare a guardare, e, pur di mettere le mani su OASIS, si prepara a giocare una partita che più sporca non si può.



Titolo: Ready player one
Produttore e sceneggiatore: Steven Spielberg
Genere: Fantascienza/Distopico
Casa di produzione e distribuzione: Warner Bros
Anno: 2018


Trama:

Ready Player One, il film diretto da Steven Spielberg, è basato sul romanzo omonimo di Ernest Cline. Si tratta di una rappresentazione distopica immersa nella suggestione della realtà virtuale, ma la sua particolarità è il rimasticare l'immaginario collettivo videoludico degli anni Ottanta, dalle avventure testuali stile Zork della Infocom passando per Pac-Man e altri titoli meno noti (se non ai veri appassionati). D'altra parte Cline, oltre a essere un nerd militante a 360° (possessore di una DeLorean), è sempre stato un appassionato di videogiochi, in grado di miscelare la propria mania con le sue doti di scrittura creativa, allenate da oltre vent'anni, anche in performance di poesia. 

Nel 2045 la terra è diventata un luogo inquinato, funestato da guerre, povertà e crisi energetica. Gli abitanti versano in condizioni precarie, stipati in grossi container spogli, senz'altra evasione che il nostalgico mondo virtuale di OASIS. L'universo ispirato ai ruggenti anni ottanta, creato dal milionario James Donovan Halliday (Mark Rylance), conta milioni di login al giorno per la facilità d'accesso (sono sufficienti un visore e un paio di guanti aptici) e gli scenari iperrealistici in cui sfuggire al mondo tetro e pericoloso. La notizia della morte di Halliday arriva insieme con l'ultima, stimolante sfida lanciata dall'eccentrico creatore: una caccia al tesoro da miliardi di dollari. 
L'adolescente Wade (Tye Sheridan), da sempre affascinato dalla figura del programmatore, ha collezionato informazioni sulla sua vita e il suo lavoro. Attraverso l'avatar Parzival proverà ad aggiudicarsi il premio in palio, contro i potenti nemici di una malvagia multinazionale (la IOI) e un nutrito gruppo di concorrenti senza scrupoli.

Commento/Recensione personale:

Libro: Ho iniziato il romanzo dopo aver visto ed esser rimasta incuriosita dal trailer del film diretto da Spielberg. Durante la lettura del romanzo ero molto coinvolta ed entusiasta poichè la storia la ritenevo ricca d'azione, colpi di scena e con un messaggio importante. Ciò che spicca è il voler sottolineare l'invadenza della tecnologia e a che cosa potrebbe portarci in futuro. I protagonisti trovano rifugio in una realtà virtuale dopo che la terra si è ormai ridotta in un caos. Tutto sembrava funzionare: narrazione, protagonisti, azione e messaggi da cogliere. Una volta giunta al finale però, sono rimasta delusa e ho avuto la sensazione di aver buttato il mio tempo nonostante avessi apprezzato il resto. La morale che conclude il romanzo l'ho trovata fin troppo banale, scontata e priva di emozioni. La storia d'amore è carina, ma niente di più. Ad oggi quindi posso dirvi che è una lettura piacevole che riesce a coinvolgervi, ma non aspettatevi troppo. 

Film: Il film è ben realizzato: conosciamo tutti la fama di Spielberg e dei suoi capolavori cinematografici. Ammetto che negli ultimi anni, i film da lui realizzati non mi hanno convinta come quelli di un tempo. Nel caso di "Ready player one" ha svolto un ottimo lavoro in termini visivi poichè gli effetti speciali non mancano e la trasposizione dei diversi mondi, come quello di King Kong o Star Wars sono ben realizzati. La prova attoriale la ritengo buona anche se nel caso del protagonista ho preferito il suo avatar. Ho apprezzato molto la trasposizione dei mondi perchè, trattandosi di varie tipologie di film e di videogiochi in cui erano ambientati mi sono riportata indietro nel tempo ed è sorta in me molta nostalgia. Per quanto riguarda il finale mi ricollego al libro ovvero lo trovo assolutamente deludente.

In conclusione consiglio più la visione del film che la lettura del romanzo, ma anche in questo caso non aspettatevi qualcosa che vi cambia la vita.

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