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mercoledì 8 agosto 2018

Domenique Lapierre - La città della gioia

Giorno 139 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.



Titolo: La città della gioia
Autore: Domenique Lapierre
Casa editrice: Mondadori
Genere: Narrativa
Anno: 1985

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Trama:

Deluso e amareggiato sotto il profilo professionale, un giovane medico statunitense lascia il suo paese e va in India, alla ricerca di qualcosa che gli restituisca il senso dell'esistenza, intraprendendo un lungo viaggio dalla ricca America alle bidonville di Calcutta. La realtà che lo aspetta è però sconvolgente, un vero e proprio inferno di miseria e degradazione, nel quale gli uomini cercano di sopravvivere tra topi e scarafaggi, nella più assoluta mancanza di mezzi. Ma proprio qui, nelle allucinanti colonie di lebbrosi della "Città della gioia", in mezzo a inondazioni, fame e malattie, il protagonista riuscirà a ritrovare la forza di riscattarsi. Un romanzo sconvolgente, una straordinaria lezione di coraggio.

Commento/Recensione personale:

Questa lettura mi è stata consigliata da una mia carissima amica. Seppur abbia apprezzato il tema trattato, mostrare una realtà così dura e complicata in India, precisamente a Calcutta, non rispecchia il genere letterario che prediligo. Sono un'amante delle storie che ti fanno affezionare ai personaggi e immedesimarti in essi. Mi è sembrato come guardare un documentario ovvero vedere, scoprire tante storie senza approfondire la personalità dei protagonisti e senza riuscire a condividere i sentimenti che essi provano. Si tratta, quindi, di una narrazione molto visiva e poco introspettiva.
Al di là di questa mia impressione e piccola critica riconosco l'importanza di questo romanzo poichè spinge il lettore in una realtà quasi sconosciuta. La crudeltà della scrittura in alcuni tratti rende al meglio l'idea di ciò che i protagonisti sono costretti ad affrontare e vivere ogni giorno.
Traspare molta sofferenza, crudeltà e povertà nelle parole dell'autore. Di fronte a certe realtà ci troviamo sempre impreparati, ma fortunatamente esistono alcune associazioni umanitarie che nel loro piccolo cercano di dare una mano e far rinascere certi paesi. 
Nonostante gli aspetti negativi, si descrive una sorta di amore, da parte dell'autore, verso queste popolazioni e si nota che queste cose le ha vissute in prima persona.
Un romanzo indubbiamente significativo, profondo, commovente e per certi aspetti molto spirituale, che mira a sensibilizzare e colpire il cuore del lettore.
Lo consiglio a chi apprezza questo tipo di narrazione, a chi vuole conoscere una realtà, purtroppo, disagiata rispetto alla propria e a chi vuole scoprire nuove culture. 

Alla prossima da:

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