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Benvenuti nel Blog di Smallintrix

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martedì 22 dicembre 2020

Anna Faiola - Arriverà anche domani

 Giorno 297 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio Anna Faiola ed Eretica edizioni per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questo titolo.



Titolo: Arriverà anche domani
Autrice: Anna Faiola
Casa editrice: Eretica
Genere: Narrativa
Anno: 2020

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Trama:

Chi fa da spalla a Dio nel momento del bisogno? È questa la domanda che si pone Nick quando, per puro caso, trova un'agenda con scritto "aiutami a cambiare il mondo". Dopo vani tentativi di aggiustare cose o persone, Nick parte per la Toscana, dove incontra Beth, una ragazza sorda che suona Mozart, e Mindy, una scrittrice che si finge scomparsa. Tre personaggi del tutto differenti, eppure, inevitabilmente destinati a legarsi. Inizia così, tra le colline senesi, il loro viaggio della speranza. Un viaggio in cui, tra personalità stravaganti e situazioni verosimili, il possibile e l'impossibile si fondono, dando il via a una grande sfida: "salvare" il mondo in nove giorni. Fatto ciò, Dio, riuscirà a riposarsi?

Commento/Recensione personale:

In passato ho avuto modo di apprezzare l'autrice con la sua prima opera intitolata "Ho chiesto rifugio al mondo" (trovate la recensione cliccando QUI) e da quel momento speravo di poter leggere anche altro di suo. 
Quando ho saputo che, da lì a breve, sarebbe uscito il suo nuovo romanzo, non stavo più nella pelle, soprattutto perché la trama mi ha subito attirata.
Le mie aspettative non sono state deluse, anzi, il titolo si è rivelato una grandiosa scoperta.
Partendo dal presupposto che la storia inizia dal punto di vista di Beth, una ragazza sorda che ama la musica e questo, per me, è stata una botta emotiva per la straordinaria capacità dell'autrice di descrivere questa forma di "disabilità", soprattutto perché è riuscita a trasmettere al lettore ogni stato d'animo della protagonista. Ciò che però ho apprezzato è il non cadere nel pietosismo. Non è una storia dove ci si piange addosso, anzi, ci si risolleva più forti di prima, con la consapevolezza che la vita tanto ti toglie e altrettanto ti dà. C'è sempre un motivo per sorridere e non arrendersi ed è il messaggio che traspare durante la lettura dell'intero romanzo.
Oltre a questa tematica però, ne affronta molte altre altrettanto importanti, come la fede in Dio, attraverso il pensiero del secondo protagonista Nick. Quando si prende in considerazione la fede, non è mai facile parlarne per i vari punti di vista che ognuno di noi ha, eppure lei lo fa con una naturalezza e spontaneità che non tutti hanno. Senza offendere, senza aggiungere nulla di blasfemo, semplicemente ti fa riflettere: perché "Dio" permette determinate cose, fino a che punto centra realmente lui? Quanto l'uomo è responsabile di certe azioni "incolpando" Dio? Ma non è finita qui.
Un altro punto che viene trattato con estrema sincerità è la depressione e ciò mi riguarda da vicino, anche se non direttamente. La vivo ogni giorno tramite un'amica che ne soffre e davanti a ciò ci si sente impotenti. Alcuni la prendono con superficialità perché non l'hanno mai provata sulla propria pelle o non hanno vicino a loro persone care che ne soffrono (fortunatamente), ma l'autrice mira a sensibilizzare tantissimo su questo argomento, poiché la depressione è una vera e propria malattia che, in alcuni casi, non la si supera.
Oltre a tutto questo, parla di tantissime altre cose, pone domande esistenziali mai banali e scontate che hanno sempre un insegnamento dietro. Ad ogni domanda cerca di dare una risposta, niente è buttato lì o viene lasciato al caso.
Bellissimo anche il mistero che ha costruito attorno alla terza protagonista, Mindy, una scrittrice che si finge scomparsa. Cercheremo di capire il motivo e i "demoni" interiori contro i quali combatte.
In conclusione mi sento di dire che questo era il romanzo di cui avevo bisogno in questo momento, che mi desse una spinta in questo periodo dove tutto mi sembra spento, anche me stessa.
Mi permetto di concludere dicendo che Anna Faiola è cresciuta tantissimo a livello creativo e ciò spicca in questo titolo.
Se siete tristi o semplicemente se volete una scossa, leggete questo romanzo. Non vi deluderà.

Grazie per aver letto anche questa recensione.
Alla prossima da:

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venerdì 27 novembre 2020

Albert Espinosa - Quello che ti dirò

Giorno 296 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.


Titolo: Quello che ti dirò
Autore: Albert Espinosa
Casa editrice: Salani
Genere: Narrativa/Drammatico
Anno: 2018

Link d'acquisto tramite Amazon:

Kindle: Clicca qui

Copertina rigida: Clicca qui


Trama:

Izan ha quarant'anni ed è sordo. Suo padre si è sempre rifiutato di parlargli nella lingua dei segni e non ha mai voluto accettare la sua disabilità. I due hanno un rapporto difficile: fin da quando Izan era piccolo il padre lo ha trascurato per il suo lavoro: cercare bambini scomparsi. Ma ora è anziano e malato e Izan decide di accompagnarlo in Italia, sul lago di Como, per aiutarlo ad affrontare il suo ultimo caso, quello di Catherina, una tredicenne vittima di abusi. Una volta lì, però, i due scoprono che le cose non sono come sembrano: Catherina è ricoverata in un ospedale psichiatrico e non ha affatto tredici anni. La versione della ragazza non regge e, in più, nessuno sa chi sia veramente e da dove venga. Catherina racconta una storia incredibile, ma la verità non è solo una fredda successione di fatti e Izan dovrà rivedere tutto il suo passato... L'autore di "Braccialetti rossi" torna in libreria con un nuovo romanzo in cui una trama ricca di colpi di scena si combina con la capacità di Espinosa di toccare temi importanti come la malattia, l'eutanasia e il bullismo, di approfondire le emozioni umane e di trasmetterci la voglia di affrontare la vita a viso aperto. Un libro che ci aiuta a combattere la paura di aver paura.

Commento/Recensione personale:

Credo che Albert Espinosa lo conosciate tutti, poiché è divenuto famoso per aver scritto il romanzo "Braccialetti rossi", dal quale hanno tratto la fortunatissima serie, che io amo, su rai 1.
Non ho mai letto nulla di suo e ho voluto iniziare proprio da "Quello che ti dirò", uscito da poco nelle librerie.
La lettura è stata un pugno nello stomaco perché tratta temi molto pesanti: eutanasia, violenza fisica, bullismo, sordità e sequestro minorile. Nonostante si tratti di un romanzo dalla mole contenuta, non è facile da leggerlo tutto d'un fiato, perché mette a dura prova la sensibilità del lettore.
Sono rimasta stupita dalla capacità dell'autore di spiegare e far emozionare il lettore in poche pagine. Ammetto che, nonostante la lettura sia stata molto pesante, l'ho terminato in poche ore perché volevo scoprire il finale della storia e ne sono rimasta sorpresa e sconvolta.
Il colpi di scena non mancano e la verità che si cela dietro la storia della protagonista, Catherina, è tanto inaspettata quanto dolorosa e difficile da mandare giù. 
Credo che l'intento dell'autore sia stato quello di sensibilizzare i lettori verso certe tematiche importanti e crude allo stesso tempo. Sono del parere che ci sia riuscito e abbia usato una chiarezza che non tutti posseggono. Infatti ogni tema trattato viene affrontato senza troppi giri di parole che avrebbero potuto rendere il tutto molto confusionario, ma mira ad arrivare dritto al punto pur rischiando di essere crudo.
Pur essendomi piaciuto tantissimo e pur avendolo letto così velocemente, non so se lo rileggerei perché ha suscitato in me tanta angoscia e tanto dolore.
Certe cose non possiamo comprenderle fino in fondo perché non ci toccano (fortunatamente) in prima persona, ma possiamo conoscere perché la conoscenza abbatte la superficialità e l'ignoranza.
Mi sento di consigliarlo ad un pubblico adulto, dai 25 anni in su, perché la sensibilità del lettore potrebbe essere urtata e ne uscirebbe molto scosso dalla lettura, come è successo a me.
La lettura non deve essere solo piacere, ma anche informazione.

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lunedì 2 novembre 2020

Valerio Onida e Roberto Piumini - Il libro della Costituzione

Giorno 295 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione. 


Titolo: Il libro della Costituzione
Autori: Valerio Onida e Roberto Piumini
Casa editrice: Sonda
Genere: Istruzione
Anno: 2019

Link d'acquisto tramite Amazon:

Copertina rigida: Clicca qui


Trama:

Un libro che presenta la Costituzione come una storia avvincente e appassionante. Una lettura emozionante per i ragazzi, uno strumento didattico prezioso per educatori e insegnanti. La prima parte della Costituzione in 12 lingue: albanese, arabo, cinese, ebraico, francese, inglese, portoghese, rumeno, russo, spagnolo, tedesco. La versione in poesia di Roberto Piumini e le illustrazioni di Emanuele Luzzati presentano i valori della Costituzione in 15 parole chiave: dalla Democrazia al Tricolore, passando per i Diritti umani e la Pace. Il costituzionalista Valerio Onida racconta i primi 12 articoli della Costituzione, con i consigli per applicarli nella vita di tutti i giorni. L'attivista per il Movimento degli Italiani senza cittadinanza Elizabeth Arquinigo Pardo testimonia che non importa da dove vieni: italiani si può nascere, ma soprattutto si diventa. Dalla Presentazione del già presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: «La Costituzione usa parole semplici e belle, che appartengono a tutti noi, per parlare ai suoi cittadini, figli dell'Italia e della più grande Patria europea. Queste parole sono la chiave giusta per aprire la porta dell'educazione alla legalità, al dialogo e al rispetto delle diversità».

Commento/Recensione personale:

Tutti noi conosciamo o dovremmo conoscere la Costituzione italiana perchè e parte fondamentale del nostro vivere quotidiano e, a mio parere è la più bella che ci sia, in tutto il mondo.
Spesso, però, a scuola la insegnano usando libri di testo difficili da comprendere e da memorizzare, ecco perchè quando andavo a scuola io avrei voluto un libro come questo.
All'interno di questo titolo vengono mostrati i primi 12 articoli della Costituzione e spiegati in maniera semplice ma diretta, attraverso parole accompagnate da illustrazioni e colori molto vivaci.
Sono del parere che certi argomenti importanti debbano essere insegnati con più semplicità, senza troppi giri di parole che alla fine risultano incomprensibili.
Sicuramente "Il libro della Costituzione" è indirizzato ai più giovani, ma a mio parere è così ben fatto che potrebbe venir letto anche dai più grandi.
Amo approfondire dei concetti così importanti per la nostra vita e quando trovo dei titoli che sono all'altezza di lasciarmi qualcosa dentro, oltre ad informazioni scritte, rimango soddisfatta.
Imparare dovrebbe essere un piacere e non una pesantezza ed è grazie a libri come questi che non lo diventa.

Grazie per aver letto questa recensione.
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lunedì 26 ottobre 2020

Film: Enola Holmes

Giorno 294 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, oggi voglio parlarvi di un'uscita recente di Netflix.



Titolo: Enola Holmes
Distribuzione: Netflix
Attori principali: Millie Bobby Brown, Sam Cliflin, Henry Cavill, Helena Bonham Carter
Genere: Investigativo
Anno: 2020


Trama:

Enola Holmes è stata cresciuta in solitaria dalla madre Eudoria in una grande casa di campagna. La donna, una femminista politicamente attiva, l’ha educata in modo non ordinario per una “fanciulla di età vittoriana”: Enola legge moltissimo, sa lottare, gioca a tennis (in casa), dipinge, fa esperimenti di scienze, tira con l’arco, non si veste in modo conforme ai dettami femminili e molto altro. Il giorno del suo sedicesimo compleanno, però, si sveglia e sua madre è scomparsa, costringendo i due figli maggiori Sherlock e Mycroft Holmes, a tornare a casa da Londra per occuparsi della sorella. Mycroft, che tra i due è il più rigido e conservatore, vorrebbe mettere Enola in un collegio per darle un’educazione “corretta”. Sherlock, nel mentre, si mette sulle tracce della genitrice scomparsa. Enola, che non vuole lasciare il suo destino nelle mani dei due, una volta messi insieme i pezzi di una cervellotica caccia al tesoro organizzata dalla madre, parte per Londra.

Commento/Recensione personale:

Partendo dal presupposto che in questo periodo, a causa di miei malesseri, vado alla ricerca di film e serie tv leggere in modo tale da tenermi compagnia e non farmi applicare troppo.
Spinta dai pareri positivissimi di tutti gli spettatori, decido di guardare questo film. Oggi mi chiedo: "Chi me lo ha fatto fare? Sono l'unica, come sempre, che va contro corrente?".
Dirvi che per me è stato un parto è dire poco. La noia che ho provato è indescrivibile perchè, pur essendo durato 2 orette, ne ho percepite 10.
La storia è incentrata sulla figura immaginaria di Enola Holmes, interpretata dal giovane talento Millie Bobby Brown, divenuta famosa per il suo ruolo nella serie tv "Stranger Things". L'attrice è bravina per la sua giovane età e si vede che ha messo tutta la sua passione, il suo impegno e l'amore per la recitazione in questo film. Ricopre il ruolo della sorella di Sherlock, nata dalla penna di Nancy Springer, la quale si è beccata diverse denunce e diffamazioni dalla famiglia Doyle.
A mio modesto parere hanno voluto osare molto, prendendo elementi della meravigliosa serie tv di Sherlock interpretato da Benedict Cumberbatch e altri elementi presi dai film più recenti di Sherlock interpretato da Robert Downey Jr. Questa miscela però è mal riuscita, poichè si viene a creare una confusione di cui non sentivo il bisogno.
Inoltre, sono sempre stata una che ama vedere di protagoniste forti che si fanno valere e non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno, ma in questo caso è troppo: la parità dei sessi non esiste, il sesso forte è quello femminile e prevale in ogni cambio di scena e in qualsiasi discorso che si affronta.
Il voler a tutti i costi ostentare la genialità, la mente brillante e le capacità investigative di Enola, a lungo andare risulta monotono, prevedibile e snervante.
Con tutto il bene che posso voler a Henry Cavill (attore che seguo e apprezzo sin dalla serie tv "The Tudors"), ma il suo ruolo esattamente qual è stato? In teoria interpreta Sherlock, ma credo sia quello peggio riuscito di tutte le trasposizioni cinematografiche. Compare e scompare ogni tanto sulla scena e dice sì e no due o tre frasi in croce.
Sam Claflin, altro attore bravissimo, ricopre il ruolo di Mycroft e senza nulla togliere alle brillanti doti attoriali, ma perchè renderlo un maschilista di prima categoria che vuole prendere il controllo sulla vita di Enola? Non serve questo per mettere in risalto la "cazzutaggine" della protagonista. Sono escamotage narrativi triti e ritriti, che a mio parere, risultano inutili e, se non gestiti bene, privi di senso.
Helena Bonham Carter, attrice a dir poco straordinaria (l'ho "conosciuta" nella saga cinematrografica di Harry Potter, ma ha preso parte ad altre pellicole e serie di gran nota") alla quale le hanno dato il compito di apparire e sparire all'improvviso, giusto per far sì che la trama avesse una scusa per durare 2 ore. Infatti da qui parte il viaggio di Enola e le disavventure nelle quali si imbatte.
La scena dove inizia a prendersi a botte con la sua maestra...spiegatemi il senso perfavore perchè non l'ho capito. Inseriamo scazzottamenti e liti giusto per rendere il tutto un po' più movimentato.
Hanno anche inserito la storia d'amore perché, ormai, se non la inserisci non sei nessuno visto che il pubblico più giovane vuole questo. Una storia totalmente buttata lì a caso a fare folla.
Per concludere tutto questo miscuglio di roba, non credo che nel 1923 Londra fosse così pulita e splendente, anzi... Ma non posso pretendere troppo, me ne rendo conto.
Capisco che sia indirizzato ad un pubblico prettamente giovanile, che a molti sia piaciuto anche se non ne comprendo a pieno le ragioni, va bene tutto, ma non osannate un qualcosa che obiettivamente fa acqua da tutte le parti.
Chi ha letto il libro sostiene che non sia così scontato, banale e sfacciatamente rivolto a un giovane pubblico. Inoltre la storia della madre, all'interno del romanzo, passa in secondo piano e non è ciò che dà il via alla trama.
Nel dubbio, senza offesa, vado a leggere Arthur Conan Doyle.

Grazie per aver letto anche questa recensione.
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martedì 20 ottobre 2020

Raffaele Longo - Le notti dell'alchimista

Giorno 293 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio l'autore per avermi inviato una copia in ebook del romanzo.


Titolo: Le notti dell'alchimista
Autore: Raffaele Longo
Casa editrice: Giovane Holden Edizioni
Genere: Fiction storica / Narrativa fantasy
Anno: 2020

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Copertina flessibile: Clicca qui



Trama:

Tutto ha inizio in una fresca sera d'estate di fine sedicesimo secolo. Tra i campi poco distanti dall'antica città siciliana di Leontini, l'odierna Lentini, i due giovanissimi fratelli Girolamo e Vito Chiaramonte cercano di ritrovare il loro cagnolino, scappato da casa. Giunti nei pressi di un rifugio abbandonato, ove un tempo viveva un misterioso vecchio, Girolamo si spinge all'interno richiamato proprio dai lamenti della bestiola. Qui, rinviene alcuni misteriosi e antichi incartamenti che riportano le istruzioni per la realizzazione di una portentosa quanto leggendaria medicina. Vent'anni dopo, Girolamo si trova a Napoli ed è ormai un affermato alchimista, nonché inventore dell'Elixir Vitae, un efficacissimo medicamento. Una brutta notte, però, le carte che aveva ritrovato anni prima e che sono alla base dei suoi studi e delle sue pozioni, gli vengono sottratte dal Munaciello, un famigerato spiritello napoletano, estremamente dispettoso e ostile verso la città di Napoli e i suoi abitanti. Nulla ha, invece, contro il famoso alchimista ed è ben disposto a restituirgliele purché egli abbandoni la città. Girolamo gliene chiede conto e lo spiritello gli spiega i motivi di tal gesto nonché di ciò che si cela dietro il suo eterno tormento. Sulla scia delle parole del Munaciello, il siciliano ha l'occasione grazie al prezioso supporto della Bella 'Mbriana, di mettersi in discussione.

Commento/Recensione personale:

Devo ammettere che questo titolo mi ha piacevolmente stupita. Ciò che sicuramente colpisce sin da subito il lettore è il ritmo della narrazione poiché risulta scorrevole, incalzante e mai monotono o noioso.
Questa, però, non è l'unico elemento che mi ha conquistata: l'accuratezza nel descrivere il periodo storico, tanto da proiettare il lettore all'interno di quell'epoca, non è un dettaglio di poco conto e l'autore, in questo caso, è riuscito in ogni aspetto.
Inoltre tutto il romanzo è ambientato in Sicilia e mi ha fatto davvero piacere poter leggere di un qualcosa legato alla mia terra.
Bella anche l'idea di inserire elementi folkroristi della tradizione napoletana che rendono il tutto più brillante e originale.
H trovato azzeccato il voler mischiare diversi generi: in questo caso il genere storico incontra quello del fantasy e del mistero. Tutto ciò permette al lettore di non annoiarsi mai, di voler scavare in fondo alla storia, conoscere e comprendere i personaggi.
Dico sempre che la curiosità sta alla base di tutto, soprattutto di un romanzo e anche in questo l'autore riesce nel proprio compito.
Detto ciò, ammetto di aver passato delle ore piacevoli in compagnia di questo titolo e non posso far altro che consigliarlo a tutti: grandi e piccini.

Grazie per aver letto anche questa recensione.
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giovedì 8 ottobre 2020

La verità sul caso Harry Quebert (serie tv)

Giorno 292 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, stavolta vi parlo di una serie tv.


Titolo: La verità sul caso Harry Quebert
Produttore: Fabio Conversi
Attori principali: Patrick Dempsey, Ben Schnetzer, Kristine Froseth
Paese di produzione: Stati Uniti
Lingua originale: Inglese/Francese
Genere: Mistero
Anno: 2018


Trama:

Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d'America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell'oceano. Convinto dell'innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent'anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.

Commento/Recensione personale:

Vi accennai molto tempo fa della realizzazione della mini serie basata su uno dei miei romanzi preferiti di sempre, ovvero, "La verità sul caso Harry Quebert". Trovate QUI la recensione del romanzo e le prime notizie che uscirono sulla serie tv.
Ero preoccupatissima su questa trasposizione televisiva, perchè spesso si va a snaturare la vera essenza narrativa. Vi parlai anche dei miei dubbi sul cast, ma invece mi sono dovuta ricredere quasi su tutto.
Per quanto riguarda la trama non è stata per niente modificata, anzi, è fedelissima al romanzo in tutto e per tutto: battute uguali, il susseguirsi degli avvenimenti è stato rispettato cronologicamente e la scelta degli attori non mi è per niente dispiaciuta, forse avrei cambiato l'attore che interpreta Marcus Goldman poichè me lo immaginavo quasi del tutto diverso.
La recitazione non è niente male, nonostante abbia sentito pareri molto negativi su questa, ma io non li condivido assolutamente. 
Data la mole del romanzo hanno necessariamente escluso alcune parti, ma fortunatamente non erano rilevanti e quindi non ho percepito la differenza tra le due opere.
Quindi, se mi venisse voglia di rileggere l'opera letteraria, posso tranquillamente riguardare la serie tv perchè è a dir poco fedele.
Se avete amato il libro e siete curiosi su come l'abbiano riportato sul piccolo schermo, guardate le puntate in lingua originale con i sottotitoli in italiano o doppiata in italiano. Non abbiate paura perchè non hanno rovinato o snaturato la storia.

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venerdì 2 ottobre 2020

Serie Tv: Sex Education

Giorno 291 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori. Oggi vi voglio parlare di una serie tv che mi ha davvero sorpresa.


Titolo: Sex Education
Distribuzione: Netflix
Numero di stagioni: 1-2- in corso
Anno: 2019
Genere: Teen drama


Trama:

Otis è un comune adolescente britannico figlio di una scrittrice e terapista sessuale di fama nazionale. La sua vita è stata sempre invasa dal lavoro della madre, tanto da renderlo un ragazzo particolarmente sensibile ai problemi altrui, specialmente se di natura sessuale.

Il sedicenne frequenta l'Istituto Moordale insieme al suo migliore amico Eric. Un giorno si ritrova a parlare con Adam, un compagno di scuola nonché figlio del preside con problemi eiaculatori il quale, grazie ai consigli di Otis, riesce ad avere un rapporto completo con la sua ragazza, Aimee.

Di seguito a ciò Maeve, un'amica di Aimee, comprende le abilità terapeutiche di Otis e gli propone di diventare il «terapista sessuale» degli studenti della Moordale, previo pagamento. Così comincia l'avventura da sessuologo di Otis che, insieme con Maeve ed Eric, costituisce il fulcro delle relazioni del Moordale.


Commento/Recensione personale:


Il mio approccio verso questa serie tv è stato un po' insolito. La sentivo nominare da tante persone, ma ho sempre rimandato la visione poiché dalla trama non mi incuriosiva più di tanto e, inoltre, si tratta di un teen drama. Verso questo genere ho delle riserve perché avendo superato quell'età, trovo banali e noiose le tematiche adolescenziali.
In questo caso mi sono dovuta ricredere. 
Partiamo dal presupposto che, secondo il mio parere, non va guardata a cena, insieme ai genitori perché potrebbe suscitarvi imbarazzo per le numerose scene sessuali esplicite. Del resto il titolo parla già da sé. Però se questo piccolo "problema" non vi riguarda allora guardatelo senza problemi in compagnia di un adulto, in modo tale da porgli qualche domanda se non vi è chiaro qualcosa.

Ciò che però ho apprezzato, più di ogni altra cosa, è che queste scene hanno un senso e uno scopo ben preciso, ovvero educare il giovane spettatore a certi argomenti ritenuti tabù. Proprio perché la società odierna ci ha inculcato che certi argomenti vanno trattati con le pinze, che parlarne potrebbe suscitare disagio, si ha paura di conoscere ed esplorare questa tematica.
Nono sono un'amante delle scene troppo spinte perché penso che l'amore possa esser rappresentato con delicatezza, senza esagerazioni, eppure devo dire che in questa serie non mi hanno dato alcun fastidio, proprio perché non risultano mai volgari o fuori luogo.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno con una propria personalità che, con lo scorrere delle puntate, si delineano maggiormente e ognuno di loro va acquisendo un ruolo fondamentale.
E' vero che il protagonista principale è Otis, figlio di una rinomata sessuologa, cresciuto senza la figura paterna, ma i suoi amici si fanno spazio nella trama con delle storie significative, emozionanti e mai superficiali.
Riusciamo ad affezionarci ad ognuno di loro e a percepire ogni emozione, anche la più intima.
Ad esempio: la tematica LGBT viene affrontata con naturalezza, mostrandone però anche i lati più difficili. Una scena che mi è rimasta impressa e che mi ha scossa è stata quando uno dei protagonisti (non vi dico chi per non farvi spoiler), mentre tornava da un evento, veniva picchiato da quattro sconosciuti che, mentre inferivano fisicamente, lo deridevano verbalmente. Da questa scena si evince quanto i pregiudizi e la paura verso il "diverso" prevalgono su tutto il resto, sfociando nella violenza.
Vediamo anche le due facce della medaglia: abbiamo un ragazzo dichiaratamente omosessuale e un altro che dentro di sé sa di esserlo, ma non può ammetterlo a causa della famiglia in cui è nato e dalla condizione professionale in cui si ritroverà, oltre alla paura del giudizio sociale.
Quali sono le differenze tra questi due protagonisti? La serie ce li mostra in modo chiaro, alternando scene serie ad altre più leggere.
Chiaramente, un altro aspetto fondamentale è l'amicizia, rappresentata come fattore essenziale per la crescita di un individuo, non le classiche storielle smielate. 
Quanto può far male la superficialità di un amico che dà priorità all'amore piuttosto che a te? Cosa succede se, quando hai davvero bisogno, quell'amico ti lascia da solo e le conseguenze sono disastrose?
Sono alcune delle domande che lo spettatore si pone davanti a certe scene chiavi della narrazione dell'intera serie.
Un altro tema che viene affrontato, senza paura di raccontare la verità, è la molestia sessuale.
In una puntata una delle protagoniste si ritrova sull'autobus e accanto a lei un tizio inizia a masturbarsi fino a venire sui pantaloni della ragazza.
Le conseguenze saranno disastrose: inizialmente la ragazza cerca di dimenticare quell'episodio, facendo finta di nulla e sorridendo in modo forzato, ma poi cambierà completamente atteggiamento. La nostra protagonista si troverà combattuta nell'affrontare questo trauma, ma dopo una crisi di pianto, deciderà di raccontare tutto alle sue migliori amiche che la spingeranno a denunciare l'accaduto. In questo caso però vedremo che la giustizia non sempre prende tutto seriamente, e vedremo l'aspetto più iniquo di questa situazione.
Un altro tema che mi ha fatto esclamare "finalmente, anche noi siamo normali!" è quello della disabilità.
Viene affrontata come normalità e non come diversità, facendo emergere aspetti che fanno parte di ogni individuo umano, ma che, a causa della disinformazione, della superficialità e del menefreghismo non riescono ad esser del tutto compresi.
Vediamo un ragazzo costretto sulla sedia a rotelle stringere amicizia con una delle nostre protagoniste, della quale si innamorerà e nei cui confronti a fine puntata della seconda stagione commetterà un atto discutibile e ingiusto. Sono sicura che se non avessi specificato che il ragazzo fosse disabile, non vi sareste allarmati, perché quante volte si è visto nelle serie tv o nei film un protagonista o una protagonista commettere delle scorrettezze per amore? Infinite volte, ma loro erano normodotati e risultava "normale" quel gesto.
Verrà amato, compreso per tutta la serie, e "odiato" a causa di questo gesto. Come succede in molte serie tv, con la differenza che in queste non vengono raffigurate persone disabili.
Se la sessualità risulta un tabù in generale, pensate verso i diversamente abili, ritenuti spesso privi di qualsiasi istinto sessuale solo perché presentano delle problematiche. Essere seduti, respirare tramite una macchina o non riuscire a parlare bene, non significa non provare le stesse emozioni di tutti gli altri.
Chiaramente verrà affrontato anche l'ostacolo delle barriere architettoniche e di come, spesso, la gente non ci faccia caso o sia superficiale.
La componente romance è fortemente presente, ma non è mai stucchevole e viene mostrata in tutte le sue sfaccettature.
Credo di aver scritto una delle mie recensioni più lunghe e spero di avervi convinto a guardarla perché merita davvero e sarà quasi impossibile non amarla. Però non fermatevi alla prima impressione, scavate in fondo, che poi è ciò che la serie vuole spingerci a fare: riflettere e abbandonare la superficialità.
Attendo impazientemente la terza stagione, soprattutto dopo il finale apertissimo della seconda. Le riprese sarebbero dovute iniziare a maggio, ma purtroppo il corona virus le ha bloccate, quindi spero che questi personaggi straordinari e le loro storie possano tornare al più presto a regalarci emozioni.


Grazie per aver letto anche questa recensione.
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mercoledì 30 settembre 2020

Josiah Bancroft - L'ascesa di Senlin

 Giorno 290 (nel mio blog):


Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione.



Titolo: L'ascesa di Senlin
Autore: Josiah Bancroft
Casa editrice: Oscar Vault Mondadori
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione in Italia: 2020

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Trama:

La Torre di Babele è la più grande meraviglia del mondo conosciuto. Grande come una montagna, l'immensa Torre ospita innumerevoli Regni Circolari, alcuni pacifici, altri bellicosi, appoggiati l'uno sull'altro come gli strati di una torta. È un mondo popolato di geni e tiranni, aeronavi e motori a vapore, animali insoliti e macchine misteriose. Attirato dalla curiosità scientifica e dalle mirabolanti promesse di una guida turistica, Thomas Senlin, mite preside di una scuola di provincia, decide di visitarla. Anzi, gli sembra che, con i suoi lussuosi Bagni, sia proprio la meta ideale per la sua luna di miele con Marya. Solo che, appena arrivati, i due sposi si perdono tra la folla di abitanti, turisti e furfanti. Determinato a ritrovare la moglie, Senlin inizia una lunga ricerca tra bassifondi, sale da ballo e teatri di burlesque. Dovrà sopravvivere a tradimenti, assassini, e ai lunghi cannoni di una fortezza volante. Ma se vuole riavere Marya, sopravvivere non basterà: dovrà sapersi trasformare da uomo di lettere in uomo d'azione.


Commento/Recensione personale:

Avete presente quando si ha la sensazione che un libro vi chiami e vi dica "leggimi, leggimi, leggimi"? Ecco, io ho sentito quella voce nella mia testa con questo titolo.
Venivo dal mio periodo di stop dalle letture e dalle recensioni e, inoltre, la mia fiducia verso i romanzi fantasy che ultimamente stanno pubblicando spinti dalla moda e dal marketing più che dall'effettivo contenuto, era pari a zero.
Ho visto questo titolo che in effetti non è stato pubblicizzato molto e proprio questo è stato il primo segnale che mi spingeva a leggerlo, poi ho letto la trama e mi sono convinta sempre di più. Ho deciso di iniziarlo e devo dire che il mio intuito stavolta non ha sbagliato.
Il fantasy incontra il thriller e il mistero creando una miscela esplosiva e ricca di colpi di scena.
Il nostro protagonista Senlin, un giorno, mentre si trovava in visita insieme a sua moglie alla torre di Babele, che qui viene rappresentata come una montagna grandissima che ospita innumerevoli Regni circolari, si ritrova improvvisamente da solo e smarrisce la moglie tra la folla.
Da qui inizia la sua ricerca e la sua scalata lungo tutta la torre di Babele, attraversando i diversi Regni e affrontando le diverse difficoltà all'interno di essi.
La narrazione, da qui in poi, si trasforma nell'inizio di un viaggio meraviglioso, sensazionale e avvincente.
La descrizione delle atmosfere e la costruzione del worldbuilding sono a dir poco magistrali, riesci a vivere, anche solamente tramite l'immaginazione all'interno di quel mondo, percorri il viaggio insieme al protagonista. 
Patisci con lui, provi lo stesso stupore, le stesse emozioni e le stesse sensazioni, riesci quasi a percepire anche gli odori e i sapori che egli stesso prova.
Le persone che incontra, da quello più buono al più cattivo riesci a visionarle nella tua mente, ad ascoltare i discorsi e fai fatica anche tu a capire di chi fidarti.
La chiave della riuscita di questo romanzo, a mio parere, è il riuscire ad eliminare l'assurdo e ad inserire elementi più vicini alla realtà, non cadendo quindi nell'inverosimile.
Non si tratta di un libro perfetto poiché alcuni passaggi mi hanno fatta storcere il naso, ma senza darmi alcun fastidio o noia nel leggerli, a differenza di altri libri dove la mia voglia di abbandonarli superava di gran lunga quella di scoprire come sarebbero terminati.
Avrete sicuramente capito, quindi, che ho adorato "L'ascesa di Senlin" e non vedo l'ora che vengano pubblicati gli altri due romanzi che vanno a concludere questa storia, proprio per scoprire cosa si inventerà l'autore per portare al termine questa avventura e scoprire le sorti di ogni personaggio.

Grazie per aver letto anche questa recensione.
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domenica 27 settembre 2020

Segnalazione: Ilaria Mossa - Una nota nel cuore (Martha e Joseph Prequel)

 Giorno 289 (nel mio blog):


Ben ritrovati, cari lettori, oggi vi segnalo una nuova uscita.



Titolo: Una nota nel cuore (Martha e Joseph Prequel)
Autore: Ilaria Mossa
Casa editrice: Romanzo autopubblicato
Genere: Romance
Anno: 2020





Trama:

Alla Moz-Art è tempo di prime volte e cuori in subbuglio. Sono gli anni Novanta e in America si respira una certa aria di ribellione e cambiamento che non fatica a riversarsi anche sugli adolescenti. Marta non ha mai conosciuto un ragazzo introverso, dagli occhi dolci e la capacità di ascoltare come Joseph. Anzi, i tipi come lui nemmeno li guarda. Di solito. Ma, come spesso accade nella vita, l’amore si rivela nei luoghi più inaspettati.

I genitori di Marta, però, non vedono di buon occhio quel ragazzo insicuro, povero, così diverso da ciò che si aspettano per la propria bambina. Così, fra pazzie e incertezze, Marta e Joseph dovranno fare i conti con il futuro per capire se il cuore ha la priorità o gli ostacoli sono troppo grandi da superare.

Il libro contiene lo spin off “18 anni dopo”!


Estratto

Dopo quella sera, capii che l’amore era un processo lento, come un virus che ti entra nella pelle quando meno te l’aspetti e poi, all’improvviso, ti ritrovi con un mal di pancia atroce. Da un giorno all’altro, ti ritrovi ad amare una persona ma non sai nemmeno quando è iniziato, qual è stata la causa scatenante. Succede e basta. Il tuo cuore batte all’impazzata quando sei insieme a lei ma non capisci in quale esatto momento ha iniziato ad accelerare.


L’autrice:

Ilaria Mossa è nata a Bari il 20 ottobre 1993. Grazie alla piattaforma Wattpad, nel 2016, si è innamorata della scrittura e ora non può più farne a meno. “Una nota nel cuore” è il suo romanzo d’esordio.

Facebook: www.facebook.com/MossaIlaria

Instagram: www.instagram.com/ilarymossa

Twitter: twitter.com/ilary933

Wattpad: www.wattpad.com/user/Ilaria_Mossa

Email: mossailaria@gmail.com


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