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lunedì 14 maggio 2018

Marco Dolcinelli - La vita è un tiro da tre punti

Giorno 81 (nel mio blog):

Ben ritrovati con una nuova recensione, cari lettori. Oggi vi presento un altro romanzo edito da Nativi Digitali Edizioni.


Titolo: La vita è un tiro da tre punti
Autore: Marco Dolcinelli
Casa editrice: Nativi Digitali Edizioni
Genere: Sport/Narrativa
Anno: 2018

Link d'acquisto tramite Amazon:


Copertina flessibile: https://amzn.to/2KaXbHV


Trama:

Ogni compagnia di amici ha un posto speciale, un punto di riferimento dove incontrarsi, un luogo dove dimenticarsi dei problemi quotidiani. Per Alberto, Federico e Orlando, questo posto è il campetto da basket del paese, dove si ritrovano con gli amici per praticare il loro sport preferito. Lo stesso però vale per un'altra compagnia di ragazzi, ben più bravi a pallacanestro, soprannominati "Le Bestie" per la loro antipatia e arroganza. Complice una diatriba amorosa, la rivalità tra i due gruppi cresce sempre più, fino a rendere necessaria una sfida, ovviamente a basket, per decidere chi potrà rivendicare il "controllo" del campetto. Alberto, Federico e Orlando non si immaginano però che la posta in palio si rivelerà molto più grande, portandoli a mettere in discussione se stessi e la loro amicizia. Con "La vita è un tiro da tre punti", Marco Dolcinelli non si limita a raccontare la vita di un gruppo di ventenni tra amicizie, amori, delusioni e speranze, ma riesce a portare il lettore in mezzo a loro, al tavolo di un pub, in sala studio e, soprattutto, nel luogo dove si manifesta tutta la passione degli amici per il basket: il campetto.

Commento/Recensione personale:

Mi dispiace dover dire che questo romanzo non mi ha convinta. Credo dipenda soprattutto dal fatto che non fa parte dei generi letterari che solitamente leggo. La storia ruota intorno a tre personaggi principali ovvero Alberto, Federico e Orlando e altri secondari, con i quali si crea una relazione. Il basket è il punto cardine del romanzo e il campetto è il luogo di ritrovo dei nostri personaggi. 
Non sono riuscita ad apprezzare in pieno questo romanzo perchè lo sport non lo seguo e non mi piace particolarmente e perchè le storie troppo intrecciate che nascono tra i vari personaggi invece di suscitarmi emozioni, creano in me una forte confusione e, a tratti, una forte noia.
Il messaggio che l'autore voleva trasmettere ovvero, di far vivere al lettore la nostalgia dei vecchi tempi come l'adolescenza, i primi amori e le prime amicizie, non mi è arrivato al cuore. Mi è sembrato una sorta di gossip, ma niente di profondo o intenso.
Chi ama lo sport, però, potrebbe apprezzarlo molto di più e immedesimarsi nei personaggi, a differenza mia.
La parte che mi ha convinta un pò di più è stata la fine inaspettata e conclusiva.
Non mi sento di sconsigliarvelo perchè la lettura è soggettiva, varia in base al periodo che ogni lettore sta vivendo e alle esperienze vissute.
La mia è solo un'opinione, non è legge, e come tale va presa. 
Sulla scrittura non ho nulla da dire perchè è molto semplice e scorrevole, come piace a me.
Auguro, però, all'autore di proseguire con la sua passione per la lettura perchè tra i lettori ci saranno coloro che criticheranno, ma anche coloro che apprezzeranno e si immedesimeranno nelle sue storie.

Alla prossima da:


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