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venerdì 20 luglio 2018

Kader Abdolah - Uno scià alla corte d'Europa

Giorno 131 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio la casa editrice "Iperborea" per avermi mandato una copia del romanzo.


Titolo: Uno scià alla corte d'Europa
Autore: Kader Abdolah
Casa editrice: Iperborea
Genere: Narrativa storica
Anno: 2018

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Trama:

Orientalista all'Università di Amsterdam, Seyed Jamal ritrova il diario di viaggio di uno scià che a fine '800 lascia la Persia e con un infinito stuolo di principi, funzionari e mogli dell'harem intraprende il suo Grand Tour alla scoperta dell'Europa. Armato di curiosità e ironia, Seyed si unisce alla carovana del re e come una moderna Sherazade, fondendo realtà storica e fiaba orientale, narra le mille e un'avventura di questo viaggiatore d'eccezione, despota crudele e ingenuo, colto e infantile, facile preda del Grande Gioco europeo per il controllo del Medioriente, sovrano di un regno millenario e retrogrado a confronto con il progresso vorticoso che cambierà il mondo e plasmerà il nostro presente. Accolto come un vecchio amico dagli zar e dalla regina Vittoria, con cui condivide la via del tramonto in un decadente rituale di corte, lo scià attraversa la Germania di Bismarck e la Francia repubblicana, incontra Tolstoj, il padre di Stalin, Debussy e Monet, testa l'aspirina della Bayer e sperimenta le scoperte di Siemens e di Pasteur, capisce la portata rivoluzionaria della catena di montaggio e delle industrie inglesi, e assiste impotente alla ribellione di Banu, sua moglie prediletta, che ha letto, pensato e sognato troppo per non cercare in questo viaggio una fuga verso la libertà. Ma lo smarrimento dello scià di fronte al formarsi dell'Europa moderna si riflette in quello di Seyed per la crisi dell'Europa attuale, dove la storia, con la stessa inesorabilità, lungo lo stesso tragitto seguito dal re persiano, conduce ondate di profughi intrecciando sempre più i destini di Oriente e Occidente, e dove uno scrittore rifugiato come Kader Abdolah, che con la «magia dell'immigrazione» si è ricostruito un'identità, cerca nella letteratura nuovi territori di incontro.

Commento/Recensione personale:

E' risaputo che la "Iperborea" pubblica solo romanzi di qualità e questa è l'ennesima conferma. Purtroppo però non sono riuscita a dare più di tre stelle, per il semplice motivo che non fa parte del genere letterario che solitamente leggo.
Avevo grandissime aspettative che purtroppo sono state distrutte. Ho apprezzato la narrazione e i fatti storici inseriti all'interno, ma purtroppo alcune cose sono risultate troppo difficili per la mia comprensione.
Riconosco sia la bravura dell'autore sia la qualità molto alta della narrazione e sia i personaggi ben caratterizzati, ognuno con un ruolo fondamentale.
Non sono un'amante della storia e quindi del genere letterario e proprio per questo non sono riuscita ad apprezzare appieno il contenuto del romanzo.
Mi sento però di consigliarlo a chi ama questa casa editrice, come me, e a chi ama i romanzi storici perchè, a differenza mia, non resterà deluso e saprà apprezzarlo maggiormente.

Alla prossima da:

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