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sabato 8 settembre 2018

Serie tv: La cattedrale del mare

Giorno 153 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione.



Titolo: La cattedrale del mare
Servizio di streaming e distribuzione: Antena 3 & Netflix
Genere: Storico/Drammatico
Anno: 2018


Trama:

Nel XIV secolo Barcellona, è in uno dei momenti più prosperi della sua storia: la città è cresciuta fino alla Ribera, un umile quartiere di pescatori, dove si sta costruendo la chiesa di Santa María del Mar. Quando un servo arriva a Barcellona, Arnau Estanyol, fugge insieme a suo padre dagli abusi dei signori feudali. Arnau lavorerà come sposo, stivatore e soldato e diventerà un uomo libero. La sua ascesa sociale lo porterà dalla miseria a perdere la vita come un cambiavalute, che risveglierà l'invidia dei suoi nemici, che tramano le loro vite nelle mani dell'Inquisizione.
La trama ha come sfondo il controllo religioso e la segregazione nella società medievale di Barcellona. 

Commento/Recensione personale:

Mi piange il cuore a dover dire che la serie non mi è piaciuta quanto speravo. Quando mio padre mi avvisò dell'uscita della serie tv de "La cattedrale del mare", tratto dal celebre e omonimo romanzo di Idelfonso Falcones, che io ho amato dal profondo del cuore e che tutt'oggi si conferma essere una di quelle letture che in qualche modo mi ha cambiato la vita, ero uforica ed emozionata.
Una delle critiche che ha ricevuto il romanzo, nel corso degli anni, è stata la lentezza della narrazione che a me non ha per niente disturbato, anzi, me lo ha fatto apprezzare di più poiché riesce a descrivere dettagliatamente le emozioni dei protagonisti e le sofferenze seguite dalle torture subite da Arnau. (Per leggere la mia recensione del romanzo clicca qui)
Come spesso succede, nelle trasposizioni cinematografiche o televisive, vengono accelerati i tempi di narrazione infatti anche in questo caso hanno esagerato. Nella frazione di pochi secondi si passa da un avvenimento ad un altro, facendo capire poco e perdendo l'intensità delle emozioni che si sono provate durante la lettura del libro. Se non fosse stato per la rapidità con cui si susseguono gli eventi, l'avrei apprezzata di più e il risultato sarebbe stato decisamente migliore perché tutto sommato non è totalmente inguardabile, anzi in qualche modo ti prende e coinvolge perché hanno avuto la capacità di non stravolgere la storia e quindi mantenere fedelmente quella del romanzo. Un altro fattore che andrebbe migliorato sono i colori troppo scuri che a lungo andare risultano disturbanti.
La serie tv è interamente spagnola e io non sono un amante della recitazione spagnola, infatti, anche in questo caso nessun attore ha spiccato nel proprio ruolo.
Per farvi capire (non si tratta di spoiler perché questa cosa si vede nella prima scena della prima puntata) il protagonista deve trovare moglie, si gira e magicamente è alle sue spalle. Cosa? E tutte le emozioni e le pagine dedicate al loro incontro dove sono finite? L'amore tra i due non si nota per niente, sembra quasi un matrimonio forzato, che inizialmente lo è, ma successivamente si tramuta in amore vero.
Ho letto molti pareri discordanti: chi, come me, ha amato il libro è rimasto deluso dalla serie e chi non ha letto il romanzo ha amato la serie tv.
Sono anche del parere che se la serie televisiva l'avessero realizzata gli americani o gli inglesi, forse sarebbe riuscita meglio.
Non rende per niente giustizia al romanzo e di conseguenza all'autore che ha riposto tanto amore nel suo romanzo.
Mi sento di consigliarvi, quindi, l'opera letteraria e se proprio volete guardare la serie, iniziatela al termine della lettura di quest'ultima.

Alla prossima da:



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1 commento:

  1. Il mondo e' bello perche' e' vario, a me gli sceneggiati fatti in Spagna piacciono moltissimo, molto piu' coinvolgenti di quelli inglesi o americani, solo noi italiani siamo poco dietro. L'accelerazione dei tempi di narrazione e' legata al fatto che la serie ha una durata di poco meno di 8 ore......proprio in questi mesi in Italia si trasmette un altro sceneggiato, Isabel, sempre spagnolo ma di durata opposta, 26 puntate di quasi due ore ciascuna, poco meno di 50 ore di sceneggiato......mi sembrano fatti bene entrambi, non sono documentari ma fiction, cioe' a libera interpretazione dell'autore, che anche nella trasposizione del libro di Falcones non si differenzia molto dalla trama del romanzo. Vanno presi per quello che sono ma anche apprezzato lo sforzo di chi li produce, visto che cercano di far conoscere alla massa un po' di storia e non quello che vediamo in TV tutti i giorni.

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