Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Grazie ancora alla casa editrice "Exorma"per avermi inviato una copia del romanzo.
Titolo: Lo zoo delle donne giraffa. Un viaggio tra i Kayan nella Tailandia del nord
Autore: Martino Nicoletti
Casa editrice: Exorma
Genere: Viaggio/Narrativa
Anno: 2012
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Trama:
In un villaggio dell'estremo nord della Tailandia, sotto la luce assordante di un sole tropicale, figure femminili fuori dal tempo si concedono agli scatti fotografici di voraci visitatori. Queste, adornate da una vistosa spirale di anelli scintillanti che ne cinge il collo, sono le celeberrime "donne giraffa", epiteto con cui vengono comunemente chiamate le appartenenti all'etnia dei Kayan. Attraverso il contrasto tra i miti che narrano l'origine di questo popolo e la loro attuale condizione di profughi fuggiti dalla guerra civile in Birmania, Martino Nicoletti ci offre una testimonianza della vita negli "zoo umani" tailandesi. Ad arricchire l'opera, un'ampia selezione di immagini realizzate dall'autore con apparecchi fotografici vintage dei primi del '900 e un toccante cortometraggio, girato in pellicola Super-8, interpretato dalla potente voce di Giovanni Lindo Ferretti.
Commento/Recensione personale:
Questo romanzo è un'altra meraviglia pubblicata da "Exorma Edizioni". La tematica delle "donne giraffa" esiste da molti anni, ma in pochi conoscono la vera origine di questa tradizione. Tuttavia, pur risalendo agli anni 30, non si conosce con precisione la verità, ma sono state formulate diverse teorie: tutte attendibili. Personalmente ho sempre visto le "donne giraffa" come persone che venivano costrette ad indossare questi anelli al collo che inevitabilmente hanno creato alcuni problemi nella crescita di una donna, ma non è del tutto vero. In antichità gli anelli al collo indicavano un'appartenenza e molte donne venivano costrette ad indossarli, oggi però, non esiste più l'obbligo, ma purtroppo molte donne li indossano per mantenere l'antica tradizione. Ai nostri occhi, compresi ai miei, sembra un'assurdità e difficile da comprendere. Esiste però un altro lato oscuro presente nei giorni nostri: molte donne vengono spinte ad indossare questi anelli al collo come attrazione turistica poichè si sa che questa è la fonte di maggior attrazione di questi paesi Tailandesi.
Il romanzo espone la problematica in prima persona, attraverso le parole dello scrittore che ha potuto assistere di presenza a tutto ciò, affrontando un viaggio lungo chilometri, ma spinto dal voler conoscere e approfondire questa tradizione tutt'oggi discussa.
Notiamo i pregi e i difetti di queste donne: molte non riescono più a sopportare di essere oggetto di attrazione turistica e si chiudono in se stesse.
Si tratta di un romanzo molto bello e importante a livello culturale, ma non mi sento di consigliarlo a chi è facilmente suscettibile verso questa tematica.
Tuttavia si tratta di un libro che mi è entrato nel cuore.
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