Ben ritrovati cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio l'autore Domenico Petrucci per avermi inviato una copia del suo romanzo.
Autore: Domenico Petrucci
Titolo: La città di dite. The infernal relics
Casa editrice: Aletti Editore
Genere: Giallo
Anno: 2018
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Trama:
Il commissario Charles Loeb vive a Santiago Nuevo e ha tutto quello che potrebbe desiderare: una moglie amorevole, il lavoro che ha sempre voluto e, presto, anche un figlio. Per quanto la sua vita da poliziotto sia piuttosto movimentata, questa si scombussolerà ancora di più quando Loeb e la sua squadra ritroveranno il cadavere di Louis Caesar, brutalmente ucciso e usato per ricreare una scena tratta dalla "Divina Commedia" di Dante Alighieri. Caesar non è che la prima tappa di un percorso di scene sanguinarie, ma non tutto è come sembra: forze oscure agiscono nell'ombra e c'è molto di più dietro la semplice follia di un killer...
Commento/Recensione personale:
Ciò che mi ha stupita maggiormente è stato leggere un prodotto di qualità nato dalla mente di un ragazzo giovanissimo, ma con un talento innato verso la scrittura, e poter notare la determinazione che ha messo nello scrivere quest'opera.
E' proprio il caso di dire che non sempre nelle scuole ci sono solo studenti svogliati, Domenico è l'esempio che ciò che si apprende (se si ha voglia di imparare) resta per sempre ed è utile per il futuro.
Basandosi sulla "Divina Commedia", in particolare sulla cantica dell'inferno, egli crea una storia originale, coinvolgente e di grande impatto.
Si percepisce, in modo del tutto chiaro,
la sua passione verso la scrittura e le materie letterarie.
Nonostante io non sia mai stata una grande fan dell'opera (solitamente ciò che mi veniva imposto a scuola finivo per odiarlo) sono riuscita ad appassionarmi alla storia, senza mai annoiarmi.
Si sa che non amo molto le scene splatter, ma ne "La città di dite" esse sono ben distribuite, senza cadere nell'eccessivo, e soprattutto non le ho trovate disturbanti come in altri romanzi che ho letto in passato.
Il killer che si rivela essere il vero protagonista della vicenda, in ogni omicidio metterà in scena un passaggio dell'inferno, lasciando anche dei versi scritti che, appunto, richiamano l'opera.
Riusciamo a percepire ogni emozione che caratterizza il commissario Charles e insieme a lui inizierà una corsa contro il tempo nel capire la psicologia del killer e quindi catturarlo.
Un'altra cosa che ho apprezzato parecchio è stato il ritmo crescente della narrazione: all'inizio sembra un comune romanzo giallo, poi si trasforma in un qualcosa di più avvincente, intrecciato e sorprendente.
Nulla da dire sullo stile di scrittura che mescola il semplice al ricercato. E' alla portata di tutti, ma nel frattempo l'autore inserisce termini inusuali che fanno apprezzare ancora di più ciò che si sta leggendo.
Non posso far altro che promuovere quest'opera, consigliarvela e sperare di poter leggere altro di questo giovane e promettente autore.
Alla prossima da:
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