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lunedì 23 ottobre 2017

Julian Barnes - Il senso di una fine. (Recensione)

Giorno 34 (nel mio blog):

Ben ritrovati cari lettori, sono tornata con la recensione di un libro molto discusso: Il senso di una fine di Julian Barnes.


Autore: Julian Barnes
Titolo: Il senso di una fine
Anno: 2012
Casa editrice: Einaudi
Link d'acquisto tramite Amazon: https://www.amazon.it/gp/product/8806211560/


Trama:

La vita di Tony Webster è stata un fiume relativamente tranquillo, da costeggiare al riparo di scelte ragionevoli e sistematici oblii. Ora però la lettera di un avvocato che gli annuncia un'inattesa quanto enigmatica eredità sommuove il termitaio poroso del passato, e il tempo irrompe nella noia del presente sotto forma di parole risalenti all'adolescenza, quando Tony procedeva all'educazione morale, sentimentale e sessuale che ne avrebbe fatto, inavvertitamente come spesso accade, l'adulto che è. Il percorso a ritroso nelle zone d'ombra della vita, con i suoi dolori inesplorati e i suoi segreti, diventa cosi riflessione sulla fallacia della storia, "quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione", secondo il geniale amico dei tempi del liceo, Adrian Finn. Ed è dunque a quel punto di congiunzione, ai ricordi imperfetti come ai documenti inadeguati, che il vecchio Tony deve ora guardare per comprendere le vicissitudini del Tony giovane. Come ha potuto la ragazza di allora, Veronica Ford, preferirgli l'amico raffinato e brillante, Adrian? Ci sono solo Camus e Wittgenstein dietro l'estrema decisione di Adrian? Da che cosa ha voluto metterlo in guardia tanti anni prima la madre della ragazza? Perché a distanza di quarant'anni Veronica ritorna nella sua vita con un bagaglio di silenzi e il rifiuto di dargli ciò che è suo? Gli indizi da studiare tessono un filo d'Arianna di reminiscenze inaffidabili.

Commento/Recensione personale:

Come ho anticipato su, si tratta di un romanzo molto dibattuto. Nel 2011 ha vinto il prestigioso premio "Man Booker Prize", molti hanno considerato il libro come un capolavoro e quindi il premio era chiaramente meritato, altri sono rimasti delusi, considerando il romanzo semplice e banale, adatto ad un lettore medio.
Premetto che, per me, non esistono lettori superiori ad altri, poichè la lettura è molto soggettiva, varia in base all'età, allo stato d'animo e ai gusti personali. Insomma purchè si legga.
Esistono romanzi che, a mio modesto parere, non andrebbero pubblicati, ma esiste il libero arbitrio, puoi decidere di leggere un determinato romanzo oppure no.
Nel caso de "Il senso di una fine", il parere dipende molto dai gusti personali di un lettore, nel mio caso si tratta di un parere ampiamente positivo.
Sono venuta a conoscenza di questo, tramite il trailer del film (lo posterò qui sotto, al termine della mia recensione), il quale mi ha lasciato delle emozioni solamente dalle poche clip che vengono mostrate.
"Il senso di una fine" è una narrazione che scorre veloce, senza intoppi o eventi confusionari. La prima parte ci presenta la vita del protagonista quando ancora era un giovane studente, la seconda invece è dedicata al presente. 
Ho amato l'introspezione del personaggio, le riflessioni personali a cui si sottopone e la sua maturazione, che si evince chiaramente dal passaggio dall'età giovanile a quella adulta. 
Quando il suo passato da studente, le sue amicizie e i suoi primi amori sembrano esser un capitolo chiuso della sua vita, inaspettatamente torna a ripresentarsi il passato, quando il suo avvocato gli consegna una lettera da parte di una persona che aveva conosciuto molti anni addietro. Tony (il protagonista) resta sorpreso e cerca di capire il perchè di quella lettera, perchè proprio a lui.
Si tratta di un romanzo composto da 160 pagine che catturano il lettore, spingendolo ad arrivare ad una conclusione e un finale che molti lettori hanno considerato banale, semplice e "distruttivo" nei confronti di tutto il romanzo, non è il mio caso, visto che mi ha lasciata sorpresa.
In conclusione posso aggiungere che si tratta di emozioni inaspettate, a romanzo concluso mi sono commossa inspiegabilmente e, per me, un libro vero deve lasciare emozioni, positive o negative che siano, altrimenti si tratta solo di tempo perso speso a leggere un qualcosa che dopo due giorni dimenticherai. 
Per le emozioni che ho provato, la mia commozione, gli spunti di riflessione che ho tratto, la sorpresa che mi ha riservato il finale del romanzo, mi sento di poter dire che è uno dei libri più belli che abbia letto in questo 2017.
Dopo aver letto il libro, sono andata a riguardare il trailer del film e le lacrime sono scese sole.
Vi lascio a quest'ultimo, il film, si chiamerà "L'altra metà della storia" in uscita questo mese, titolo chiaramente cambiato rispetto all'originale. 



Grazie come sempre per avermi letta. Alla prossima da:


La mia recensione è presente anche sul blog "L'antro dei libri", in comune con Moi Self. Per leggerla anche li, clicca qui:


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