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lunedì 29 ottobre 2018

Edith Sheffer - I bambini di Asperger. La scoperta dell'autismo nella Vienna nazista

Giorno 180 (nel mio blog):

Ben ritrovati, cari lettori, con una nuova recensione. Ringrazio la casa editrice "Marsilio" per avermi inviato una copia del romanzo.


Autrice: Edith Sheffer
Titolo: I bambini di Asperger. La scoperta dell'autismo nella Vienna nazista
Casa editrice: Marsilio
Genere: Narrativa/Storico
Anno: 2018

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Trama:

Il nome di Asperger è ormai diffuso e ampiamente utilizzato nella nostra vita quotidiana. Tuttavia nessuno si domanda mai chi fosse l'uomo dietro la diagnosi che lo ha reso celebre. Da madre costretta a farvi fronte, Edith Sheffer ha voluto scoprire le origini di quella diagnosi e, con gli strumenti della storica, ha scelto di ripercorrere la vicenda personale e professionale di Asperger nella Vienna a cavallo tra gli anni trenta e quaranta. Quanto emerso dalle testimonianze e dai documenti getta nuova luce sulla figura del medico austriaco. Mentre il regime nazista selezionava cavie per i suoi esperimenti in base a criteri razziali, politici e religiosi, bersaglio degli psichiatri erano in particolare i bambini classificati come «asociali». Tra questi, Asperger e i suoi colleghi decidevano quali vite fossero «indegne di essere vissute» e disponevano il trasferimento dei piccoli pazienti allo Spiegelgrund, la clinica teatro di uno spietato programma di eutanasia infantile. Dopo la guerra, la diagnosi di «psicopatia autistica» di Asperger cadde nell'oblio fino a quando, nel 1981, venne divulgata da una psichiatra inglese. Con stile narrativo e una solida catena di argomentazioni, l'autrice spinge il lettore a riflettere sul modo in cui le società valutano ed etichettano coloro che vengono classificati come disabili. Mettendo in prospettiva gli eventi storici, Sheffer dà nuovo impulso al dibattito e pone interrogativi non meno inquietanti delle storie che racconta: in che misura una diagnosi è il prodotto di una determinata società? Come è stato possibile che quella formulata da Asperger nel solco degli ideali nazisti di conformità e spirito comunitario abbia incontrato il favore della società individualista di fine Novecento?

Commento/Recensione personale:

La lettura non è stata per niente semplice da affrontare, visto che il tema trattato mi tocca particolarmente. Si parla di disabilità e di come il regime nazista ha "risolto" questo problema: uccideva le persone disabili poichè ritenuti inutili in ogni ruolo e faceva passare la morte come causa naturale o come una sorta di favore verso le famiglie per liberarle da tale disgrazia.
La sindrome di Asperger è molto conosciuta ed è legata all'autismo. Pochi sanno la vera storia di colui che ha dato il nome. Questo libro, tramite avvenimenti storici reali, mira a far conoscere la realtà dei fatti, a sensibilizzare e far riflettere su una tale tragedia.
Il contenuto del romanzo è molto forte e non è adatto a tutti, io stessa mi sono dovuta fermare un paio di volte, ma ho deciso di leggerlo fino in fondo per amore della conoscenza e per aprire gli occhi. 
Vi farà arrabbiare e porre delle domande su quanto la natura umana si sia spinta oltre e sul perché tali atti restavano impuniti, anzi venivano proprio valorizzati e premiati.
Non si deve rimanere impassibili di fronte a certi fatti perché non sono poi così lontani e, purtroppo, (mi auguro di no) potrebbero ripetersi.
Siamo abituati a conoscere la deportazione degli ebrei, ne sono morti migliaia ed è la pagina più nera della nostra storia, ma non siamo a conoscenza di ciò che subivano i diversamente abili o gli omosessuali. Ecco perchè esiste questo romanzo.
Negli anni abbiamo fatto dei grossi progressi soprattutto a livello di integrazione, ma se pensiamo al fatto che ancora esiste il concetto di "diversità", ci rendiamo conto che di passi ne dobbiamo ancora fare.
L'autrice Edith Sheffer ha voluto far luce alla vicenda, perchè, avendo un figlio autistico, voleva vederci chiaro scavando fino in fondo in modo tale da sensibilizzare i lettori.
"I bambini di Asperger" mi ha ricordato molto il film "Nebbia in agosto", pellicola che non consiglio a tutti visto che è molto pesante e cruda.
In conclusione dico che si tratta di un ottimo romanzo storico e di formazione, ma bisogna essere forti nel leggerlo. Nonostante tutto, non sono pentita di averlo letto e finalmente ho imparato l'origine, purtroppo dolorosa, del termine.

Alla prossima da:


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2 commenti: